Sull’autostrada E55 Nuova Romea.
A fine febbraio 2010, il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, assieme a Pietro Ciucci di Anas,
ha ufficializzato la scelta da parte del Governo di attivarsi per sostenere la realizzazione di un’opera di cui
si parla da anni: l’autostrada E55 Mestre-Cesena (Nuova Romea), annunciandone il bando di Project-financing per i
primi mesi del 2011 per trovare la società privata che si farà carico della progettazione definitiva e della
costruzione materiale dell’opera, nonché della sua futura gestione e dei guadagni derivanti.
Il progetto preliminare (nel 2009 il consiglio di amministrazione dell’Anas ha dato il via libera al progetto
preliminare) prevede un tragitto che vede coinvolte 6 Regioni (Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria e Lazio):
dal nodo di Mestre (Venezia) scenderà fino al fiume Po e poi taglierà la provincia di Ferrara in due nell’area che
comprende le valli del Mezzano, arrivando fino a Ravenna e da qui a Cesena dove si collegherà alla E45 che, a sua volta
trasformata in autostrada a pedaggio, porterà fino a Terni e ad Orte, passando per Perugia.
Nel Ferrarese il tracciato dovrebbe passare, dopo il Polesine, per Ariano Ferrarese e per il territorio del Comune di
Codigoro (c’è, tra l’altro, il proposito di un casello dalle parti di Mezzogoro) per allacciarsi poi alla superstrada
Ferrara-mare – tra gli svincoli di Comacchio e Corte Centrale –, superstrada anch’essa interessata da un progetto di
trasformazione in autostrada da parte di Autostrada del Brennero Spa (società che si è da poco aggiudicata la gara per
la costruzione/gestione dell’autostrada regionale Cispadana, che collegandosi proprio alla Ferrara-mare ad Est e
all’autobrennero ad ovest rappresenterà un corridoio tra Adriatico e Nord Italia/Nord Europa per le merci del capitale
nazionale e non).
Per la progettazione e realizzazione dell’autostrada E55 da anni erano in lizza due grosse cordate di imprenditori: una
guidata dal Gruppo Bonsignore (Gefip Holding, Mec Srl, Infrastrutture Lavori Italia-Ili Spa) che comprende anche
Technip Italy, Egis Project, Banca Carige, Banca Popolare di Lodi ed Efibanca, e l’altra formata da grossi nomi di
società autostradali, banche e consorzi di imprese che ha costituito la Newco “Nuova Romea Spa”, ambedue interessate a
partecipare al bando per la progettazione-realizzazione-gestione della nuova autostrada.
Una società, la «Newco - Nuova Romea Spa», composta tra gli altri da Autostrada Venezia-Padova, Brescia-Padova,
Autovie Venete, Impregilo, Costruzioni Mantovani, Unicredit e Gruppo Imi San Paolo oltre che le «coop rosse» Cmc di
Ravenna e Ccc di Bologna. Presidente Vittorio Casarin, presidente della Provincia di Padova e dell'autostrada
Padova-Venezia.
Il 22 giugno 2009 la cordata con a capo Gefip Holding ha presentato il progetto preliminare di Project financing e lo
studio di impatto ambientale: questo fa sì che questa cordata sia in posizione di forza rispetto alle concorrenti, dato
che chi ha sviluppato il progetto preliminare gode del diritto di prelazione (precedenza) per l’aggiudicazione dei
successivi bandi.
Secondo i progetti, per la E55 ci vorranno due anni per gli espropri, sette per le nuove opere (tratto Mestre-Ravenna) e
altri sei per la trasformazione in autostrada della E45 (Cesena-Orte) e serviranno almeno 1,5 miliardi stanziati dallo
Stato (per ora c’è il finanziamento per la sola prima trance dei lavori che partiranno con il raccordo di Cesena).
Le due cordate rivali che si candidavano a realizzare l’opera hanno poi raggiunto un accordo. Da una parte il
raggruppamento guidato dalla Gefip Holding di Vito Bonsignore, dall’altra il pool di imprese costituito sotto il nome
di Nuova Romea Spa di cui fa parte la Cmc di Ravenna, dopo un lungo contenzioso fatto di ricorsi al Tar, che avevano
visto riconosciute le ragioni di Nuova Romea Spa, e al Consiglio di Stato, hanno raggiunto un accordo. Gefip Holding
ha infatti rilevato tutte le quote societarie di Nuova Romea Spa e ha assunto l’impegno di affidare a Cmc la
realizzazione delle opere previste in territorio romagnolo. Di seguito Cmc acquista un ruolo anche nella realizzazione
dell’intero progetto.
I costi di questa colossale opera in termini ambientali sono facilmente prevedibili: km cubi di cemento riversati sui
territori coinvolti, distruzione di buona parte dell’ecosistema e delle pinete dell’area del Delta del Po (compresa
tra il Polesine, le valli di Comacchio e Ravenna), modificazione totalizzante del volto delle campagne e dei paesi
attraversati, inquinamento, aumento del traffico, ecc.
Quando presentarono i progetti legati all’Alta Velocità ferroviaria, politici di destra e di sinistra si fecero garanti
di un pretesto che servì per legittimare il Tav: lo spostamento su rotaia di parte del traffico su gomma. Che fosse una
grossa stronzata era ovviamente scontato ed ora lo possiamo ben vedere, dato che la costruzione delle tratte ad AV
procede di pari passo con quella di sempre nuove autostrade, come la Bre-Be-Mi o, appunto, la Cispadana e la E55.
Molte volte le società private che costruiscono il Tav e gestiscono autostrade sono le medesime, come nel caso di
Autostrade del Brennero o la stessa Cmc Cooperativa Muratori Cementisti di ravenna. In questo caso i privati non si
fanno problemi, sanno che non esiste il dualismo Tav-autostrada. Perché differenze dovrebbero farne dunque i loro
oppositori?
NEWS!!!
Nel mese di giugno 2012, in occasione della visita al porto di Ravenna del Ministro Corrado Passera (che ha indicaro
Ravenna come snodo importante per la logistica), il sindaco Maurizio Matteucci (del PD, il partito che sostiene e si fa
sostenere da Cmc, tanto che lo stesso Pierluigi Bersani, segretario del partito, e` presidente dell` Associazione Nuova
Romea, con il compito di fare pressioni politiche per sbloccare l`iter burocratico sul progetto) ha colto l'occasione
della notizia dello sblocco di circa 60 milioni di euro per i lavori di approfondimento dei fondali per tornare a
chiedere a gran voce altri soldi e lo sblocco del progetto per la realizzazione della "nuova Romea" che dovrebbe
collegare Ravenna e il suo porto a quello di Mestre e alle direttrici europee.
Solo un caso che anche i lavori di allargamento del porto di Ravenna e del canale Candiano siano in mano alla potente
coop del cemento Cmc?
...
Chi è Vito Bonsignore, proprietario di Gefip Holding che vuole costruire la E55?
Finanziere ed eurodeputato dell' Udc, Vito Bonsignore, originario di Bronte in Sicilia, partì a 18 anni per Torino dove
fece carriera nel settore autostradale e divenne il principale parlamentare di riferimento in Piemonte dell' allora
potente Dc Giulio Andreotti. Finì sui giornali negli anni di Tangentopoli (subì anche una condanna) e nell' ambito delle
scalate bancarie dei "furbetti del quartierino". Nel 2004 è stato eletto con l' Udc nell' Europarlamento, insieme a
vere star di Tangentopoli come l' andreottiano Paolo Cirino Pomicino e il craxiano Gianni De Michelis.
Molti non sanno che la Gefip, la holding belga della famiglia di Bonsignore, a cui fanno capo attività finanziarie e
imprenditoriali (soprattutto nelle costruzioni), ha incassato con le scalate finanziare e trattato nelle costruzioni
con big come i gruppi Gavio, Ligresti e Caltagirone.
Recentemente figura come indagato nelle vicende legate allo scandalo sugli appalti della Protezione Civile.
Chi è la CMC?
La Cooperativa Muratori Cementisti di Ravenna ha realizzato le peggiori opere devastatrici in Italia e non solo.
Una cooperativa rossa divenuta multinazionale, con sedi sparse per il mondo e fatturato medio netto intorno ai due
miliardi di euro.
Tra le altre nocivita` ha in carico la costruzione della base Dal Molin a Vicenza e del Tav Torino Lione in val Susa.