La manifestazione di Roma di sabato 27, ribattezzata “No Monti Day”, sara’ la solita parata di partituncoli, sindacati ed associazioni della sinistra extra e para istituzionale, desiderosa di farsi pubblicita’ e quindi di offrirsi (senza che nessuno glielo abbia chiesto) come nuova alternativa a questo Governo.
Certo, ce la spacceranno invece come la nuova Italia che avanza, anche quando e` chiaro che si tratta di una mera e spettacolare sceneggiata, organizzata dagli stessi personaggi e sigle della manifestazione del 15 ottobre dell`anno scorso. Piu` che un Italia che avanza, quindi, l`Italia degli avanzi!
Sara` un corteo blindato che, come quello del 15 ottobre, non lambira` nemmeno i centri del potere politico e finananziario (almeno secondo i propositi), al contrario di quanto avviene per esempio in Grecia o in Spagna. Un corteo svuotato quindi da ogni ipotesi di vera contrapposizione, in un periodo storico in cui la guerra di classe la stanno realizzando i padroni contro gli sfruttati.
Un corteo pacifico e colorato, poiche` evidentemente per la sinistra extra e para istituzionale dobbiamo fare festa mentre i padroni e i loro governi fantoccio ci uccidono lentamente e fanno profitti sul nostro sangue. Porgiamo l`altra guancia e saremo tutti piu` felici!
Una manifestazione con valori di tipo cristiano!
Il corteo finira` immancabilmente nella solita piazza San Giovanni, dove i leaderini dei movimenti di sinistra ci diranno come e cosa fare per evitare di finire travolti da questa benedetta “crisi”: e cioe` affidarci acriticamente a loro e ai loro alleati istituzionali, e votarli alle prossime elezioni del 2013 o per le rappresentanze sindacali.
Delegare ancora. Affinche` tutto resti com`e`!
Su Facebook e Twitter, l`organizzazione virtuale dei social network su questa manifestazione è cominciata da giorni. Le modalita` pero` non sono certo chiare. Alcuni gruppi contro il debito, come “rivolta il debito”, esibisce sui suoi siti di riferimento un manifesto che recita testualmengte: “RIVOLTA!, L`EUROPA CE LO CHIEDE”. Ma di che rivolta parlano, forse non ne hanno nessuna idea. Certo non parlano di quella vera, che appartiene a tutti, slegata da gerarchie formali da sempre patrimonio delle lobby sinistrorse, e che abbisogna di pratiche reali per dirsi tale. Una rivolta, quest`ultima si, quanto mai necessaria. Sicuri che, se nel caso, qualcuno osera` davvero darsi da fare per aiutarla ad emergere dalla palude di rassegnazione in cui la maggior parte sembra impantanata, questi “rivoltosi”, ma solamente virtualmente e simbolicamente, saranno i primi ad indignarsi.
Ci saranno i sindacati di base, primi fra tutti i maledetti Cobas che hanno gia` dato prova di se` a Roma il 15 ottobre 2011, quando consegnarono alcuni manifestanti nelle mani degli sbirri, ci saranno i partiti trombati e riciclati della fu sinistra parlamentare, Rifondazione Comunista in testa, che ambiscono a nuovi ruoli di potere, ci saranno i vari forum dell’acqua, che raggruppano al loro interno associazioni screditate come Lagambiente (filo PD) o gli altrettanto riciclati del partito dei Verdi, ci saranno anche i centri sociali di area disobbediente da sempre in simbiosi con i rifondaroli comunisti per ottenere qualche consigliere di circoscrizione in qualche citta` ed in prima linea nello smorzare gli ardori rivoluzionari. Insomma, ci sara` il peggio dei recuperatori ufficiali, dei pompieri pseudoistituzionali, degli interlocutori privilegiati del potere all`interno del cosiddetto “movimento”.
Ovviamente non ci saranno solo questi, ma anche studenti, lavoratori, disoccupari, precari, individui e gruppi eterogenei senza mire di potere, ed anche una delegazione No Tav dalla Val di Susa. Questi dovranno imparare a non farsi strumentalizzare da chi ambisce a posti di privilegio, da chi vuole tentare o continuare contatti col potere o ad essere sponda movimentista del prossimo governo in cui certamente la sinistra giochera` la sua parte (sulla nostra pelle).
«Non crediamo possano esserci infiltrazioni di Black Bloc – hanno spiegato alcuni organizzatori – In questi giorni abbiamo incontrato il questore di Roma, avremo un servizio di autotutela formato da trecento manifestanti con tanto di pettorine». Questo e` un messaggio chiaro a chi vorra` trasformare una farsa annunciata in lotta reale. Manifestare va bene, per i recuperatori, ma solo se possono dettarne i contenuti (banali ed annacquati, privi di ogni istanza rivoluzionaria), annullare ogni obiettivo pratico e recuperare il malcontento all`interno di uno schematismo di tipo (auto)rappresentativo.
Per questo hanno organizzato questa ridicola forma di “autotutela”, che altro non e` se non la rivisitazione dei vecchi servizi d`ordine di sapore stalinisti, adoperati in passato dagli infami del PCI (e della CGIL).
Un esempio in piu` di come certi gruppi e certa gentaglia affamata di potere, piuttosto che contro gli sfruttatori, decidano di organizzarsi contro chi lotta veramente contro il potere attaccando sia gli sfruttatori che i loro burattini e i loro servi.