Dalla città di Firenze giungono due notizie, una buona e l’altra meno, che pubblichiamo.
L’8 dicembre 2007, in risposta agli sgomberi di Villa Panico e Asilo Occupato, un corteo vivace e senza alcuna autorizzazione sfilò per le strade di Firenze approfittando della festa dell’immacolata. Dopo aver riempito di uova le gioiellerie del Ponte Vecchio, il corteo si diresse all’ex-Casa del Popolo di Santo Spirito e la occupò. L’occupazione, durata circa due settimane, fu la degna prosecuzione di quella giornata e venne volontariamente abbandonata alla vigilia della ripresa di Villa Panico. Oltre a tante belle sensazioni e alla scoperta di nuove complicità, il corteo della Madonna si lasciò dietro i soliti strascichi giudiziari e 13 compagni si trovarono denunciati per manifestazione non autorizzata, danneggiamento, occupazione e persino resistenza a pubblico ufficiale, nonostante l’assenza di qualsiasi contatto con gli sbirri.
Questo lunedì, la sentenza di primo grado ha visto tutti i compagni assolti da tutte le accuse.
Lo facciamo sapere perché vogliamo aggiungere un po’ di schiuma alle boccacce rosicanti della Digos, che in questo momento si starà chiedendo in cosa abbia sbagliato nel montare le accuse.
Ma lo facciamo sapere soprattutto perché a Firenze e altrove sono tanti i processi di dubbia consistenza, imbastiti per spaventare i tanti e tante che rischiano la loro libertà nelle lotte sociali anticapitaliste e antiautoritarie. Coraggio compagni, la strada è accidentata, ma non sempre la fortuna si dimentica di aiutare gli audaci.
Qualche smadonnatore che c’era
Purtroppo ora tocca all’immancabile brutta notizia
Settantasette persone sono state rinviate a giudizio dal gup di Firenze, al termine dell’udienza preliminare del processo a un gruppo di studenti e militanti dello ‘Spazio liberato 400 colpi’, che sorgeva nei locali occupati in via del Parione di proprieta’ dell’Universita’ di Firenze.
L’inchiesta risale al 4 maggio 2011, quando lo spazio venne sequestrato e 78 persone, per lo più studenti, indagate. 22 di loro furono anche sottoposte a diverse misure cautelari.
Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all’istigazione a delinquere, occupazione abusiva di edifici pubblici, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di beni immobili, resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violenza privata, riferibili a manifestazioni avvenute tra il 2009 e il 2010.
A TUTTI I COMPAGNI INDAGATI E FATTI OBIETTIVO DI REPRESSIONE PER LE LORO LOTTE OVVIAMENTE INVIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETÀ.