versione pdf Unife complice della guerra
L’essenza e la struttura della guerra non si racchiudono solamente nei
conflitti armati che (sempre più raramente) possiamo intravedere attraverso i
media.
Al contrario, la guerra si fonda e si costruisce su un articolato tessuto di
interessi economici ed intrecci inesplorati. Collaborazioni e connivenze varie, il
più delle volte tenute nascoste. Prime tra tutte quelle tra settore militare e
Università di Stato.
Sono diversi, infatti, gli atenei italiani che collaborano alla guerra e ai suoi
molteplici campi di applicazione. Anche l’Università di Ferrara è uno di questi.
Il 7 maggio 2012 si è svolta la cerimonia inaugurale del 2° corso in “Diritti
umani e diritto umanitario nei conflitti armati” della facoltà di Giurisprudenza di
Unife.
Il corso, organizzato in convenzione tra Unife, il Comando Operazioni Aeree
della base Nato di Poggio Renatico (FE) e Amnesty International, e con il
contributo dell’impresa multi servizi Copma, si inserisce nell’ambito della
convenzione per la collaborazione didattica tra il COA e Unife, siglata il 17
Giugno 2010, in corso di rinnovo per il triennio 2012-2014.
Il Corso, della durata di due settimane dal 7 al 18 maggio, si articolerà,
complessivamente, in 38 ore di lezioni presso l’Ateneo estense, quattro ore di
esercitazioni e simulazioni pratiche presso la Base Operativa del Comando
Operazioni Aeree di Poggio Renatico e 108 ore di studio individuale.
Partecipano circa 70 frequentatori, tra personale militare e civile
dell’amministrazione della Difesa (di cui 15 gratuitamente), provenienti da tutta
Italia, ai quali si aggiungono gli studenti di Unife e i volontari di
Amnesty International.
Lo Stato Maggiore della Difesa ha parificato il valore del corso
in titolo con il modulo a distanza denominato “Richiami di diritto
internazionale umanitario” inserito tra i moduli prope-
deutici per il corso di qualificazione di “Consigliere
Giuridico” tenuto annualmente presso il Centro Alti
Studi della Difesa.
Presenti all’inaugurazione ferrarese, come rela-
tori interessati, il rettore Nappi, il comandante
del Coa generale Mirco Zuliani, il preside della
facoltà di Giurisprudenza Gian Luigi Balandi,
il direttore del Dipartimento Scienze Giuridiche
Giovanni De Cristoforo, l’ordinario di Diritto Interna-
zionale Francesco Salerno, la docente del corso Alessandra Annoni, e Cristhine
Weise di Amnesty International.
Proprio quest’ultima presenza, ed il coinvolgimento diretto dell’associazione
a cui appartiene, ci dicono quanto il ruolo delle ONG (organizzazioni non-
governative), assieme a quello dell’Università, sia divenuto indispensabile alla
macchina bellica per continuare le sue sporche pianificazioni e i suoi progetti
assassini mascherandoli da interventi umanitari.
Ricordiamo che la base radar-aerea di Poggio Renatico, che controlla lo
spazio aereo di un’ampia fetta dell’Europa, è la stessa da cui sono arrivate le
indicazioni per bombardare la Libia, mentre prima ancora è stata in prima fila
nel conflitto Nato in Serbia. Chi ci viene a dire che queste operazioni di guerra
sono, in realtà, altruistiche iniziative di pace, non soltanto è uno squallido
ipocrita ma anche un complice cosciente.
Parole come Peacekeeping, Peace-enforcement, mediatore dei conflitti, a cui si
rifanno molti dei corsi universitari che appoggiano la guerra, servono soltanto a
nascondere la vera natura degli interventi bellici negli scenari internazionali. A
fornire strumenti legali e argomentazioni di Diritto per meglio compiere e
coprire occupazioni, stragi e stupri. Per esportare la “pace” (meglio, la
pacificazione) al suono dei missili e delle bombe.
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Fuori la guerra dall’università!
GUERRA
MILITARISMO
ALCUNI NEMICI DELLA GUERRA E DEL MILITARISMO.