Ferrara. Tso per un malato di tubercolosi.

Un ammalato di TBC che non voleva sottoporsi alle cure e` stato costretto, ai primi giorni di agosto a Ferrara, ad un ricovero coatto in ospedale con l`ausilio delle forze dell’ordine e dei sanitari, che per convincerlo hanno usato le maniere forti, eseguendo un TSO, ovvero un Trattamento sanitario Obbligatorio. Il ragazzo sarà internato ora in una struttura cosiddetta specializzata. Scattera` inoltre il piano di prevenzione per le persone che gli sono state vicine. Una procedura applicata quando su un paziente viene indicata la diagnosi di una malattia infettiva considerata pericolosa.Ora, che un malato che non si vuol fare curare venga diagnosticato pazzo, o comunque non in grado di intendere e volere, con tutto quello che ne consegue in termini di spogliazione della sua liberta` di scelta, apre orizzonti poco felici e forieri di ulterirori sviluppi liberticidi, dove chiunque, seguendo questa becera logica, potrebbe essere costretto a sottostare a cure mediche che non vuole accettare o ritiene dannose. Come anarchici riteniamo che ognuno debba poter essere in grado di operare delle scelte, anche quando queste apparentemente potrebbero essere considerate dall`esterno come sbagliate o, peggio, portare effetti negativi allo stesso individuo che le ha operate. All`autorita`, al contrario, dovrebbe essere negata la possibilita` di operare in nome del nostro bene o della nostra salute (o di quella collettiva), poiche` cosi` facendo priva della facolta` di decidere con le proprie forze e con la propria testa. L`uso ed abuso della psichiatria, pseudoscienza della coercizione dei comportamenti e dei pensieri, in un caso del genere, non fa altro che confermarci lo Stato nel ruolo autoritario che gli compete, quello del secondino.

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