SOLIDARIETÀ AGLI ANTIFASCISTI ARRESTATI

Nella notte tra il 27 e il 28 novembre sono stati arrestati 3 ragazzi che con il favore delle tenebre volevano dare un contributo alla lotta antifascista in città indirizzando la loro rabbia, nella forma di una bottiglia molotov, nei confronti della sede locale di Casapound, sita in via Malvolta 16/d.
Purtroppo per loro, la sede fascista era già presidiata dalla polizia che dopo un breve inseguimento è riuscita a prenderli.
Ora sono nelle mani dello stato accusati di terrorismo con ordigni esplosivi, fabbricazioni e detenzione degli stessi ordigni, resistenza e lesioni aggravate nei confronti degli agenti.

Tre ragazzi, a quanto pare in città da poco e senza legami con le realtà “antagoniste” bolognesi, hanno pensato che un simile gesto non fosse fuoriluogo.
Come mai? Ci avevano sempre spiegato che queste azioni delittuose erano inserite in una lotta tra bande di esaltati, insomma i famosi opposti estremismi.
E invece no.
La scomparsa di gruppi come Casapound non è evidentemente un desiderio dei soli militanti delle realtà cittadine. Qualcuno ha scelto di dare concreta interpretazione al messaggio del corteo di sabato 24 novembre intitolato nientepopodimeno che “Chiudiamo Casapound”.

Detto fatto.
Qualcuno ha scelto di agire in prima persona. Forse ingenuamente non si è accorto degli sbirri in borghese, da sempre angeli custodi dell’estrema destra italiana.

Comunque sia andata, non bisogna spendere troppe parole sulla cronaca dei fatti, né farsi trascinare in un dibattito sterile e pericoloso su violenti e non violenti o su quanto fosse il caso di tirare una bottiglia incendiaria contro saracinesca.
Bisogna prendere atto della realtà a partire dalle parole d’ordine che il movimento antifascista ha usato il 24 novembre.

Adesso è importante essere in tanti al fianco dei tre arrestati, far sentire che non sono soli, rendere chiaro a tutta Bologna che l’antifascismo non dev’essere relegato a una questione privata da “professionisti della violenza” tanto cari ai media di regime.
É una contingenza storica con cui bisogna fare i conti quando ci si palesa davanti.
Del resto è quando le proteste rischiano di sfociare in tumulti che i reazionari di ogni risma hanno la strada spianata per agire contro chi propugna istanze di cambiamento. Sono al fianco dello stato nella repressione dei lavoratori e degli studenti, spingono affinché gli spazi di libertà si restringano, minacciano, tendono agguati, creano terrore.

Da soli non valgono nulla, associati ad una forma di potere diventano pericolosi.

CONTRO I FASCISTI E LA DEMOCRAZIA CHE LI DIFENDE
SOLIDARIETÀ AI 3 ANTIFASCISTI ARRESTATI

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