Aggiornamento sui prigionieri a Ferrara

Aggiornamenti sulla situazione repressiva e giudiziaria di Nicola e Alfredo… CSI all’italiana

24 aprile 2013 – Con la chiusura delle indagini preliminari (415 bis) notificata l’ 11 marzo 2013 si andrà a processo per Nicola ed Alfredo per 280 bis (attentato con finalità di terrorismo) con procedimento stralciato dal fascicolo per 270bis, sempre per il ferimento dell’ Ad di Ansaldo Nucleare Adinolfi, che rimane aperto con una terza indagata. Per il 280 bis non è stata ancora fissata l’ udienza preliminare, si sta attendendo anche che la Procura depositi le trascrizioni delle intercettazioni ambientali mancanti che, dopo due proroghe richieste dai periti del tribunale, dovrebbero essere pronte il 5 giugno (a quanto pare i periti non riescono a capire e trascrivere il dialetto napoletano… che tanto cristallino pareva ai magistrati genovesi quando è dovuto servire a corroborare la tesi accusatoria, con il solito meccanismo pretestuoso con cui vengono interpretate sempre le intercettazioni ambientali). A maggio è fissato pure il deposito esiti della perizia dei Ris sul confronto tra tracce di polvere da sparo rilevate sui caschi sequestrati a casa dei genitori di Nicola e le armi custodite regolarmente dal padre… nella medesima casa. Come già evidenziato nei precedenti aggiornamenti dopo un primo tentativo -fallito- di mettere in relazione tali tracce con il munizionamento utilizzato nel ferimento di Adinolfi – I pm genovesi tornano alla carica, questa volta ai fini del 270 bis, ipotizzando maldestramente un fantasioso ”allenamento al tiro” effettuato dagli indagati ,ovviamente senza specificare dove ed in quale momento (tralasciando pure il fatto che i caschi siano  stati prelevati durante le perquisizioni senza alcun criterio ”scientifico” da parte degli sbirri stessi,transitando per le loro sporche mani, auto, luoghi dove i tutori del disordine hanno sicuramente familiarità con la polvere da sparo). E’ stata messa  agli atti pure una nuova perizia dei Ros sulle stampanti sequestrate durante le perquisizioni a casa degli indagati,raffrontate con i volantini  della rivendicazione: questa volta i periti sono costretti ad ammettere che non sono compatibili nè gli inchiostri nè i difetti di stampa, contraddicendo l’iniziale perizia della Polizia Scientifica che faceva riferimento ad un generico difetto stampa comune a più modelli e marche in commercio. E’ stato pure messo agli atti il raffronto , effettuato dai Ris di Parma, tra tracce  di DNA presenti sulle manopole dello scooter ipotizzato esser utilizzato dagli attentatori ed il DNA di 5 tra indagati e perquisiti a settembre, visto l’esito negativo anche di questa comparazione, a suggestivo corollario c’è l’ennesimo tentativo di inquisire Alfredo per un duplice attentato dinamitardo ai danni… dei Ris di Parma, nel lontano 2005 a firma Fai/Coop artigiana fuoco ed affini. Dopo un confronto del DNA palesemente vago ed inconsistente (le tracce miste  di DNA presenti sull’ involucro dell’ ordigno rinvenuto nel 2005 fuori dalla caserma degli ”scienziati” erano per stessa ammissione degli sbirri al limite dell’ utilizzo per fini legali e loro stessi hanno ammesso pure di averlo maneggiato prima di repertarlo) il pm  Federico Manotti ha fissato per il 7 maggio l’interrogatorio in qualità di indagato per Alfredo, presso il carcere di Ferrara…..vorrà forse chiedergli come fare ad accusarlo e di cosa?  Il magistrato di Genova anche in questo caso contesta l’ art. 280 bis c.p. anche se è palese che questo tentativo inquisitorio è frutto di un ripescaggio da un fascicolo per 270 bis con svariati indagati (25 /30 secondo le veline riportate dai giornali) che coprirebbe vari attacchi a firma  di diversi gruppi della Federazione Anarchica Informale dal 2003 in poi tra Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, in particolare dai media si apprende che la Procura genovese abbia scippato l’ indagine ai colleghi bolognesi, per gli attentati ai Ris ed a Cofferati,richiamando la competenza genovese, ammessa in Cassazione (è quest’ ultima sede a decidere la competenza territoriale nel caso di procedimenti ambiti da differenti Procure) per un fascicolo unico che vorrebbe raccogliere più fatti.
Aldilà dei maneggi  carrieristici e delle gelosie tra Procure , aldilà dello storico conflitto tra Ros e Digos c’è da notare l’assoluta incongruenza e contraddittorietà dell’utilizzo di analisi e perizie ‘scientifiche’, quanto mai aleatorie , buone più che a provare qualcosa a creare suggestioni mediatico/accusatorie, come da copione nello sporco lavoro di birri e magistrati.
Nulla di nuovo sotto il sole se non riconoscerli per quello che sono: i soliti miserrimi ingranaggi di un mondo  da abbattere. Solidarietà ai compagni rinchiusi nelle segrete dello stato, in Italia ed  ognidove

Per scrivere ai compagni:

Nicola Gai
Alfredo Cospito
Casa Circ. Ferrara
Via Arginone 327
44122 Ferrara

Per info ed aggiornamenti:   nidieunimaitres@gmail.com

Conto corrente solidale (Indicate sulla causale di versamento se volete che il contributo sia poi versato ai compagni in carcere o vada a coprire le spese legali):

IBAN IT10 T076 0101 0000 0101 0767 885 intestato a Paolo Perona


Brevi info su sistemi di controllo (per il miglioramento della qualità della vita e della lotta… non per nutrire sterili paranoie… Orwell all’italiana…)

Da una prima lettura degli atti emergono pure alcune indicazioni tecniche più dettagliate- oltre ai tradizionali metodi o.c.p. utilizzati ovvero pedinamenti,controllo visivo o monitoraggio tramite telecamere esterne  dei luoghi di vita e di lavoro, degli spostamenti, utilizzo di microfoni ambientali e segnalatori satellitari sulle  auto , posizionamento dei cellulari, monitoraggio del traffico mail e della  navigazione sui siti, ecc,  le ‘novità , come già riportato  i mesi scorsi,sono sostanzialmente tre, la richiesta di installare telecamere all’ interno delle abitazioni e di utilizzare quelle presenti nei pc portatili ( questa volta non autorizzate dal gip che ha firmato solo per il monitoraggio audio ), l’ utilizzo del microfono del pc portatile come microfono ambientale, attivandolo con un apposito software (in tal caso l’ ascolto da parte degli spioni non è in presa diretta come nel caso dei microfoni tradizionali, ma differito di alcuni giorni ) e l’ utilizzo di  microfoni ambientali  a batterie con registratore incorporato, in casa e nelle sue adiacenze ( a detta dei tecnici che ne hanno proposto l’ appalto  non monitorabili dai normali scanner per le bonifiche ambientali, visto che non utilizzano onde radio, non si sa se notizie effettive  o buone solo a gonfiare  la nota spese ) .
E’ utile comunque ricordare che le vecchie e nuove tecnologie di controllo non si istallano da sole  e neppure c’è bisogno di sofisticate metodologie  o costose attrezzature  per rendersi conto della loro presenza : spesso sono gli stessi tecnici preposti a metterle a lasciare evidenti tracce del loro sozzo passaggio , serrature rotte o difettose, mobili  ed oggetti spostati, ‘secondi utenti’ connessi quando si usa la mail, rallentamenti  non spiegabili con i normali difetti di ricezione  nella navigazione internet, telefoni con un fruscio di fondo degno di un vecchio vinile, presenze inquietanti sotto casa od improbabili clienti sul posto di lavoro, solerti accompagnatori nelle gite fuoriporta, ecc sta alla nostra intelligenza e voglia di vivere  sapersi prender gioco di loro senza appesantire le nostre esistenze.

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