Anthony Burgess e il suo inno alla liberta`: Arancia Meccanica.

A quarant`anni dall`uscita nelle sale del geniale film di Kubrick tratto dal romanzo di Anthony Burgess, e cioe quel grande ed accorato inno alla liberta` individuale contro l`imposizione statale che e` Arancia Meccanica (altrimenti detto Un Arancia ad Orologeria), riportiamo qui qualche stralcio di un testo scritto da Burgess anni fa, in cui spiega i motivi dietro la scelta di pubblicare questo immortale romanzo.

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Alex, nella sua ingenuità, accoglie favorevolmente l’occasione di essere “curato”. Ha una tale fede nell’indistruttibilità della sua libido da considerarsi perfettamente in grado di tener testa agli esperti statali di comportamento. Gli praticano l’iniezione di una sostanza che gli induce una nausea violenta, e la nausea è di proposito associata alla visione forzata di film indicibilmente violenti. Ben presto non riesce più ad assistere a un episodio di violenza senza provare un violento attacco di nausea. Dato che anche l’atto amoroso è stato per lui qualcosa di meramente aggressivo, ecco che perfino vedere una partner sessualmente desiderabile gli scatena una nausea insopportabile. È costretto a camminare sul filo di una “bontà” imposta. La società si rallegra del risultato e già guarda con ottimismo a un millennio privo di criminalità.

Quello che cercavo di esprimere è che è meglio essere malvagi per propria scelta che essere buoni grazie a un lavaggio scientifico del cervello.

Forse si dovrebbe dire qualcosa in merito al conformismo della vita sociale quando le nostre vite lavorative lasciano così poco spazio allo scabro individualismo: è doloroso essere un esperto di Spinoza alla sera e un ingranaggio al lavoro per il resto della giornata. E c’è qualcosa nel nostro essere sottomessi che fa sì che ci venga voglia di conformarci. Perfino chi si ribella contro il conformismo trova un conformismo tutto suo: come l’uniforme fatta di capelli lunghi, barbe, pantaloni di cotone, perline o amuleti, per esempio, e l’immutabile voglia di marijuana e di canzoni di protesta suonate con la chitarra. Un uomo deve conformarsi a un modello di lavoro per sostentarsi e sfamare la propria famiglia; un uomo può trovare gradevole o naturale oppure opportuno conformarsi nei propri gusti sociali. Ma quando i modelli di conformismo sono imposti dallo stato, allora si ha il diritto a essere spaventati. Purtroppo, il conformismo politico che porta all’uniforme colorata, alla bandiera, allo slogan, alla museruola apposta alla libertà d’espressione, tende ad agire sulla volontà a conformarsi in ambiti non-politici.

Resta tuttavia il fatto che, nel nostro secolo, lo Stato è responsabile di buona parte dei nostri incubi. Nessun individuo da solo, nessuna libera associazione di singoli individui, potrebbe aver concretizzato le tecniche repressive dei nazisti tedeschi, attuato massacri con bombardamenti intensivi, o costruito la bomba atomica. I dipartimenti della guerra possono pensare in termini di mega-morti, mentre è già tanto se l’uomo medio riesce a fantasticare in sogno di voler ammazzare il proprio capo. Lo stato moderno – sia esso di un paese totalitarista o di un paese democratico – ha di gran lunga troppo potere, e probabilmente abbiamo ragione ad averne paura.

Siamo tutti portati a utilizzare la parola “male” senza essere disposti a definirlo. Non è proprio un sinonimo di “cattivo”, poiché non possiamo dire di un’arancia che è male, se non come figura poetica, e nello stesso modo non possiamo definire una performance di violino un male. Di sicuro, inoltre, male non è sinonimo di “sbagliato”. “Giusto” e “sbagliato”, lo sappiamo, sono parole con riferimenti quanto mai variabili. In altri termini, ciò che è giusto in una data epoca può essere sbagliato in un’altra. Nel periodo della guerra contro la Germania sarebbe stato sbagliato essere amici dei tedeschi, tanto che per una cosa del genere si poteva essere fucilati; in periodo di pace, sarebbe giusto essere loro amici, o quanto meno sarebbe pressoché irrilevante. È giusto obbedire alle leggi in vigore in una data epoca, e sbagliato violarle di proposito. Non possiamo prendere sul serio le definizioni di giusto e sbagliato, poiché cambiano e si trasformano molto.

Anthony Burgess.

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