Da un amico che ha fatto girare la notizia, siamo venuti a conoscenza di un gesto di grande fierezza di un Toro, che con ostinazione ha tentato la strada per riottenere quella liberta` che gli era stata sottratta. Purtroppo nell`impresa e` stato ucciso. Ma rimane un esempio. Almeno questo toro ci ha provato, ad essere libero. Quanti esseri umani, al contrario, continuano soddisfatti a rimanere nel recinto, per la paura di saltare lo steccato.
RIMINI – Prima ha caricato l’allevatore, poi i carabinieri e il personale del 118. Finché i militari non sono stati costretti a far fuoco. La “corrida” di cui sono stati protagonisti i carabinieri della Stazione Flaminia è avvenuta questa mattina alle 4.30. E’ stato il personale del 118 ad avvisare il 112: un allevatore di 65 anni a Sant’Aquilina era stato incornato dal toro che stava cercando di far rientrare nel recinto.
All’arrivo delle pattuglie all’interno dell’allevamento l’animale, pesante 4,5 quintali, di razza Frisone, era ancora libero e arrabbiato. Ha tentato più volte la carica ai carabinieri e al personale del pronto soccorso, così i militari hanno dovuto sparare alla testa e al petto. Colpi che non hanno ucciso il toro ma lo hanno fatto desistere prima che il figlio dell’allevatore, giunto sul posto, riuscisse a portarlo dentro il recinto.
Il ferito, trasportato al pronto soccorso, ha riportato gravi lesioni all’addome. E’ in prognosi riservata ma non in pericolo di vita. Per decidere il destino del toro è stato fatto intervenire il personale dell’Ausl. Il veterinario ha deciso per l’abbattimento avvenuto nell’ammattatoio comunale. Non per le ferite subite dall’animale ma per l’aggressività dimostrata e per l’abitudine di scavalcare il recinto e scorazzare per l’allevamento.
La liberta` fa sempre paura. Quando la si esercita, la condanna di chi ha interesse che qualcun altro rimanga in catene e` certa. Spesso il giudizio pronunciato e` la pena capitale, anche senza bisogno di sedie elettriche o iniezioni di veleno. Basta una pallottola di qualche sbirro, come in questo caso.
C`e` chi muore per restare vivo, come il protagonista di questa storia, e c`e` purtroppo anche chi vive una morte penosamente quotidiana, come la maggioranza di quella che e` la specie piu` pusillanime ed addomesticata che sia mai esistita su questa Terra. Almeno fino a quando anche questo tipo di animale non prendera` l’abitudine di scavalcare il recinto.