Cariche contro i lavoratori davanti all’Ikea di Piacenza.

La protesta dei facchini della logistica Ikea davanti al magazzino centrale Ikea per la distribuzione nel Nord Italia continua ormai da due settimane con uno sciopero ad oltranza.
Questa mattina il presidio è ripreso davanti ai cancelli dello stabilimento a Le Mose – periferia della città – protagonisti i facchini, molti dei quali di nazionalità egiziana ma non solo, che chiedono ai vertici del gruppo svedese, e alle cooperative che gestiscono per conto della multinazionale i servizi di logistica (San Martino, Euroservice e Crystal, tutte del Consorzio Cgs), condizioni di lavoro più eque tra i dipendenti.
Tutto è nato dopo l’esclusione di 12 lavoratori dall’Ikea, iscritti al sindacato SI Cobas, che sarebbero stati i primi a chiedere condizioni di lavoro eque per tutti (molti di loro vengono pagati la meta’ di quello che il contratto nazionale, di già una merda, prevede). Ora sono in 14 sulla “lista nera” della ditta svedese e altri 70 rischiano il posto per aver partecipato agli scioperi.
I lavoratori, assieme ad alcuni solidali, questa mattina hanno impedito ai krumiri, mandati dalle cooperative di facchinaggio per sostituire gli scioperanti, di entrare nella struttura logistica, sedendosi a terra.
Gli sbirri hanno provato ad alzare di peso i lavoratori, ma visto che non ci riuscivano hanno pensato bene di iniziare a manganellarli.
I pullman che trasportavano i krumiri sono allora potuti entrare nello stabilimento ma alle 10 i manifestanti hanno bloccato nuovamente i cancelli ed è iniziata una mediazione che ha visto impegnati il sindaco di Piacenza Paolo Dosi e l’assessore comunale al Lavoro Luigi Rabuffi, che hanno cercato di far desistere i lavoratori con false promesse.
Fallito questo tentativo di recupero del dissenso, le forze dell’ordine hanno iniziato a portare via a forza le persone che bloccavano i cancelli.
Cariche, manganellate per staccare i lavoratori che cercavano di rimanere uniti, lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine e risposta con pietre dai manifestanti. Intervento che ha visto impegnato in prima persona il questore di Piacenza, Rino Germanà. Il tutto sotto gli occhi di un sindaco e di un assessore al lavoro che, collegati a filo diretto con i rappresentanti delle cooperative non sono riusciti a farle smuovere di un passo dalle loro posizioni.
Anche in passato le forze dell’ordine, supportate in qualche caso dai crumiri, avevano caricato e ferito gli scioperanti che picchettavano davanti ai cancelli dello stabilimento.
A fianco degli operai Ikea, spesso sono intervenuti anche quelli della TNT, della Gls e di Esselunga, alcuni tra i maggiori marchi della logistica, venuti a sostenere questa lotta.
Il settore della logistica sembra sempre più un settore in ebollizione. Tracimerà se non si farà ingabbiare dalle strategie di sindacalisti e leaderini vari alla ricerca di gratificazioni personali di stampo opportunistico o strumentalizzazioni con lo scopo di incanalare verso le proprie organizzazioni nuovi iscritti.

Ovviamente la stampa, i politici e anche gli infamoni di CGIL, CISL e UIL hanno difeso l’operato di Ikea e delle cooperative.

Questa voce è stata pubblicata in News, Oltre le mura e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.