Sgomberata residenza universitaria occupata a Torino.

La Verdi 15, fino all’anno 2010 era una residenza/studentato universitaria con 200 posti letto destinata a studenti bisognosi di borsa di studio e fuori sede, gestita dall’EDISU, ente regionale per il diritto allo studio e l’edilizia universitaria, che ha poi tagliato i posti sotto la scure dei tagli governativi e dell’austerità regionale dominata dalla giunta della lega nord Cota, e che gli studenti, ritrovatisi senza un tetto da un giorno all’altro, avevano mantenuto aperta e autogestita fino a martedì 30 ottobre.
Trovatisi per strada nel giro di pochi giorni gli studenti avevano deciso di occupare ed autogestire la residenza, cosa praticata fino a quando oltre duecento agenti tra polizia e carabinieri hanno sgomberato lo stabile.
Centodue persone, molte delle quali studenti-lavoratori sudamericani per i quali la residenza universitaria occupata rappresentava l’ultimo appiglio per rimanere a studiare dopo i tagli ai posti e alle borse di studio, sono state denunciate per invasione di edifici.
Da subito gli studenti si sono attivati per rispondere allo sgombero.
In reazione allo sgombero è partito un corteo di studenti e solidali diretto al palazzo del Comune di Torino, dove governa da un anno e mezzo Piero Fassino del Pd. Il corteo ha poi fatto tappa alla sede torinese del Miur, il ministero dell’Istruzione. In entrambi i casi il corteo è stato caricato dalle forze dell’ordine, che ha anche fatto uso di gas lacrimogeni.
Alle cariche si è risposto con determinazione. Si contano quattro feriti fra gli agenti e uno fra i manifestanti.
Per protesta gli studenti hanno occupato in seguito la sede storica dell’Università di Torino, Palazzo Nuovo. Con coperte e sacchi a pelo hanno trascorso lì la notte e sono intenzionati a farlo ad oltranza fino a quando non sarà trovara un’alternativa.
Nuove iniziative e proteste si terranno in questi giorni.
Un gruppo di ragazzi dell’università e delle scuole di Roma, in solidarietà agli studenti della Verdi 15, hanno occupato temporaneamente la sede della Regione Piemonte in via della Scrofa a Roma.
Intanto anche il movimento NO TAV ha  manifestato immediatamente la propria solidarietà, organizzando presidi e battiture in Valle.
Il caso della Verdi 15 è infatti un chiaro esempio delle ciniche politiche dei governi, che impiegano milioni se non miliardi di euro per le grandi opere di devastazione, come il TAV, a seguito di sempre più numerosi tagli in quelli che sono i settori sociali.

L’ECONOMIA DI MERCATO E LA FINANZA CI RUBANO TUTTO.
LO STATO NON OFFRE PIÙ NIENTE, SE NON TAGLI, TASSE, MISERIA, SFRUTTAMENTO E SACRIFICI.
FUORI DAL MERCATO E DALLO STATO: 10 100 1000 OCCUPAZIONI!

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