“Divertimento” e consenso: su Buskers Festival ed estati ferraresi

In molti hanno già tratto conclusioni sul Ferrara Buskers Festival e sul Ferrara Music Park (ex Buskers Garden). Come ogni anno, la chiusura del festival è accompagnata da polemiche e da bagarre sulle varie stime numeriche dei partecipanti (quest’ultima edizione, vengono a dirci, avrebbe toccato il mirabolante picco degli 800.000 visitatori!).

Ma tra chi sbraita per il degrado e per chi non sa che far di conto, non ci troviamo a nostro agio.

Buttare giù due righe su questo festival non ha nessun interesse a volerlo rendere “migliore”, a voler eliminare alcune sue manifestazioni. Del Buskers Festival non ce ne frega nulla in se, non è altro, ormai, che l’ennesima macchina-mangia-spendi-denaro del Comune di Ferrara.

Ma andrebbe capito il perché del suo continuo successo, innegabile nonostante le varie sparate sul numero effettivo dei visitatori.

L’estate ferrarese si svolge lungo il calendario dei vari festival all’aperto: “High Foundation”, “Reload”, “Muzak” e “Buskers Festival”. Iniziative dai tratti comuni, che procurano un introito non indifferente ad alcuni enti (sempre quelli ovviamente): Comune di Ferrara, Pub e Locali che si mettono a disposizione per la ristorazione, agenzie di sicurezza privata che mettono a “disposizione” della collettività i loro scimmioni/buttafuori e sbirri di ogni genere e divisa. Ormai l’industria del divertimento è questa.

Lo spaccato si ripete anno dopo anno sempre uguale: festival musicali all’aperto, spesso recintati e protetti da buttafuori, presidiati (a volte pure al proprio interno) dalle varie polizie, dove il cibo e le bevande si pagano a prezzo d’oro. Con gli organizzatori a contare i profitti e tutta Ferrara a “divertirsi”.

Ma di che divertimento parliamo?

Una pantomima dell’ora d’aria carceraria. Ecco di cosa si tratta. Rinchiusi tra transenne, guardati a vista da pseudo-sbirri e da sbirri veri, costretti a pagare un’enormità per quello che altrove pagheresti la metà. Tra un ballo, una canna e una sbronza passa l’estate dei ferraresi.

Non interessa stare a soffermarsi tra i bacchettoni che organizzano un festival di artisti “di strada” per poi indignarsi e cacciare una band per essersi calata i pantaloni. Non stupisce il fatto che sbirri e buttafuori si prodighino nel rompere i coglioni ai ragazzini che si fumano le canne mentre si tengono ben lontani da situazioni che potrebbero degenerare in rischiose pure per loro. Che poi non sia nemmeno garantita una efficace assistenza sanitaria non è una novità. Ovvi pure gli sgomberi degli “accampati” in tenda senza permesso.

Quel che è importante rilevare è come la cosiddetta “gente comune” non muova un dito davanti a queste privazioni ed a questi soprusi. Anzi, ci sguazzi dentro.

Complici, chi più chi meno, consapevoli. Senza nessuna idea, nessuna tensione al di fuori del “divertimento” e dello sballo. Una coltre di indifferenza e di ignavia che riversa per le strade e per i parchi, assetata solo di musichetta senza senso e di facili “evasioni” dal reale.

La monotonia della ripetizione estiva è solo qui: una massa di idioti, dalla mente (s)vuota(ta), desiderosi solamente di estraniarsi in un contesto di “svago”. Una festa ipocrita senza ragion d’essere.

Che le nuove iniziative di aggregazione ludica e giovanile siano all’insegna del controllo e dell’apatia è naturale ormai. Che la dimensione gioiosa e collettiva dell’esistenza odierna sia priva di qualunque contenuto risponde a precise dinamiche di inclusione sociale. Alle nuove generazioni vengono elargite occasioni di svago dove mettere a riposo quel poco di cervello rimasto, dove la massa viene ulteriormente abituata al controllo delle loro “vite”. Certo tutto all’insegna di qualche melodia strimpellata (quando non miseramente sintetizzata al computer) e di droga e alcol per annebbiare ulteriormente la propria coscienza in disuso. Tra un balletto e una sbronza si chiude il cerchio del “divertimento” pre-confezionato e della assoluta non-pericolosità sociale.

Divertimento e consenso.

Nessun gemito di insubordinazione, nessuna prospettiva che travalichi la lunghezza di uno spinello o il palco su cui si esibiscono gli imbecilli prezzolati. “Dateci birra e musica”, e chi se ne frega della marcescenza del mondo e della quotidianeità.

Da parte di chi scrive, la scelta di campo è già stata presa: contro il “divertimento” inoffensivo e nemico del dominio. Una spina nel fianco del potere, indocile ai ricatti, pronto a trasformarsi, sempre ed ovunque, in scheggia impazzita contro la tranquillità del borgo.

– un cane sciolto contro ogni accomodamento –

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Una risposta a “Divertimento” e consenso: su Buskers Festival ed estati ferraresi

  1. Anarchici ferraresi scrive:

    Riceviamo e pubblichiamo.

    Ciao compagn*,
    vi scrivo per raccontarvi l’ultima merdata ferrarese.
    Ieri “grande” serata di chiusura del buskers festival: verso mezzanotte (o forse era l’una?) durante il “cambio gruppo” sul palco sale Gigi Russo (personaggio scabroso del panorama ferrarese) e chiede se tra i presenti c’è un medico perchè un signore vicino ai gonfiabili si è sentito poco bene.
    Il gruppo di turno suona una canzone e poi risale Russo blaterando che la musica e tutto il resto si dovevano fermare perchè, appunto, un tizio era collassato “e non mi sembra il caso di fare festa mentre c’è una persona che sta male ecc ecc…” biascica il buon Gigi.
    Quindi tutto si ferma, e dopo un pò (almeno 10 minuti cazzo) vediamo arrivare i paramedici dell’ambulanza con la barella e il resto dalla salita dei bastioni…infatti l’ambulanza si era dovuta fermare all’ingresso perchè ovviamente da lì col cazzo che ci passava.
    Dopo circa altri 10 minuti sempre Russo risale sul palco e inizia un delirante discorso di chiusura del festival e una ragazza e due ragazzi interrompono le sue stronzate urlando l’unica cosa sensata da urlare: “l’ambulanza dove cazzo era???” al che Russo evita di rispondere alle osservazioni e anzi, ha pure la faccia tosta di additarli come esagitati, di dirgli di porre fine alla sceneggiata e di “rammaricarsi” del fatto che ci siano persone così “incomprensibilmente piene di livore”…poi chiude il tutto con una bella celebrazione di questa edizione del festival e di quanti, nel pieno dello spirito ferrarese, sono stati zitti e buoni davanti a quello scandalo, e si becca pure qualche applauso. Ovviamente appena i ragazzi hanno iniziato ad urlare, tutti i buttafuori presenti sul posto si sono avvicinati in branco (con mio grande stupore non li hanno buttati fuori).
    Oggi guardo su estense.com e la nuova ferrara e…indovinate????nemmeno una parola sull’accaduto, anzi, grandi celebrazioni di questo bel festival e della nostra incredibilmente attiva, vivace ed accogliente cittadina (a meno che tu non sia debole di cuore e non ti venga un arresto cardiaco o simili).
    E uno dei tanti articoli autocelebrativi è questo: http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2012/08/27/news/grande-congedo-per-un-finale-da-applausi-1.5600719

    Chi fosse quella persona non si sa, se sia ancora al mondo tanto meno.
    Però delle domande rimangono, e delle risposte sono da pretendere.
    Perchè cazzo in un posto come il buskers garden (bene o male superfrequentato) ci sono 20 similsbirri a controllare che chi entra non abbia bottiglie di vetro o lattine (cazzo,pretendi di entrare senza consumare????non ti basta l’acqua gentilmente offerta da hera??) e non c’è una cazzo di ambulanza????
    Perchè l’organizzazione del festival e il comune si preoccupano di beccare uno o due ragazzini con qualche canna o qualche buskers che si esibisce senza essere accreditato e certificato, mettendo unità cinofile, macchine su macchine di polizia, carabinieri, guardia di finanza e digos in piazza, non si preoccupano di attrezzarsi (per altro immagino che DEBBANO farlo) per salvare la pellaccia di chi potrebbe sentirsi male???
    E perchè cazzo i giornali non ne scrivono una fottuta riga????

    Bene, sono certa di avervi dato abbastanza materiale da poterci scrivere interi libri.
    Diffondete,diffondete,diffondete!
    un forte abbraccio,
    M.

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