I detenuti come nuova manovalanza “post-sisma” e il business della ricostruzione

fonte: estense.com

 

La proposta del ministro della giustizia Paola Severino di accogliere la disponibilità dei detenuti a svolgere attività di  volontariato nelle zone colpite dal sisma è stata al centro di un incontro svoltosi ieri a Bologna tra l’assessore regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi, il vice capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Luigi Pagano e gli assessori comunali alle politiche sociali Matteo Sassi di Reggio Emilia, Chiara Sapigni di Ferrara e Francesca Maletti di Modena. All’incontro hanno partecipato anche il presidente del Tribunale di sorveglianza di Bologna Francesco Maisto e il provveditore dell’Amministrazione penitenziaria regionale Felice Bocchino.

Secondo una prima ricognizione compiuta dall’Amministrazione penitenziaria, potrebbero essere circa quaranta i detenuti ospitati negli istituti di pena del’Emilia-Romagna con i requisiti per svolgere un’attività di pubblica utilità nelle aree terremotate.

Si tratta di persone non pericolose e che già hanno intrapreso un percorso di reinserimento sociale. Spetterà ora ai Comitati locali carcere delle quattro province interessate verificare sui rispettivi territori le possibilità di incrociare domande e offerta,  così come è stato fatto fino ad ora  per tutte le altre attività di volontariato che vengono prestate nelle aree terremotate.

29/06/2012

 

 

Come ogni “calamità naturale”, anche il terremoto in Emilia Romagna può diventare un’opportunità tra le più ghiotte per i magnati dell’edilizia e per gli sciacalli della “ricostruzione”. Il business della post-calamità è tristemente noto, oltre che per l’intervento massiccio di sbirri, militari e protezione civile, anche per la corsa alla ricostruzione.

In questo ambito si inserisce la proposta del Ministro Severino. Con la risibile, e spudorata, scusa del renserimento sociale dei detenuti e delle misure alternative alla detenzione (di cui, ovviamente, usuifruirà soltanto una infima minoranza di prigionieri accuratamente scelti tra quelli “non problematici” – leggasi non conflittuali ed assoggettati all’istituzione carceraria), si vuole fornire manodopera a bassissimo costo alle ditte che verranno incaricarite della ricostruzione. Probabilmente, le stesse imprese costruttrici dei vari capannoni caduti durante il sisma.

Andando a pescare tra quella fascia della popolazione detenuta che non costituisce un intralcio per il funzionamento dell’organizzazione concentrazionaria, oltre alla ovvia manovra di facciata mediatica, si va così a selezionare una manovalanza di già abituata allo schiavismo. Insomma, l’ennessima massimizzazione del profitto possibile, in un contesto di disperazione e militarizzazione, avvalendosi delle braccia di detenuti “modello”, i quali vengono scelti per questo non soltanto per la propria docilità all’interno delle carceri, ma per la loro ricattabilità e conseguente esposizione ad uno sfruttamento lavorativo maggiore.

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No Tav – Ancora due resistenti colpiti dalla repressione

da www.informa-azione.info

 

da notav.info:

Mentre siamo giunti quasi ad un anno dallo sgombero della Maddalena e dal 3 luglio, il teorema giudiziario della procura della Republica di Torino, guidata da Gian Carlo Caselli non si ferma, e scattano nuoe misure cautelari. Luca, 20 di Vaie, valsusino e Elena, 25 anni di Bologna sono stati colpiti da provvedimenti di arresto e privazione della libertà,  nello specifico Luca ha l’obbligo di dimora, mentre Elena è agli arresti domicialiari.

Dopo un anno, continuiamo a scoprire il “metodo” giudiziario contro i notav, colpevoli di non arrendersi, nemmeno oggi. Il 6 luglio si aprirà il processo ai notav arrestati il 26 gennaio scorso, dove a tempo di record, saranno in tribunale con udienze già calendarizzate, con una celerità ed un efficienza giudiziaria che fa pensare…perchè se si fosse andati oltre, sarebbero scaduti di per sè i termini della carcerazione preventiva.

Non ci lamentiamo sia ben chiaro, non siamo abituati e contro quello che riteniamo ingiusto, lottiamo con passione, ma non venoteci a fare discorsi sulla giustizia…

Libertà per tutt/i i notav!


riceviamo e diffondiamo:

Comunicato sugli arresti del 25 giugno da compagne e compagni di Bologna

Il 25 giugno, a distanza di cinque mesi dalle perquisizioni e dalle varie misure cautelari che avevano coinvolto 54 persone in tutta Italia, una compagna di Bologna viene messa agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni (divieto di comunicazione verbale e scritta, con persone diverse da quelle con lei residenti). Il materiale che le era stato sequestrato durante la perquisizione del 26 gennaio è stato usato dalla procura di Torino per avanzare l’accusa di violenza e lesioni aggravate in concorso in merito alla giornata di resistenza No Tav del 3 luglio a Ramats.
Il 3 luglio 2011 in tantissimi abbiamo scelto di essere nei boschi della Val Susa per attaccare il cantiere costruito su quella che fu la Libera Repubblica della Maddalena. Abbiamo scelto di arrivare fino alle reti e di assediare il cantiere.
E’ stata una giornata di lotta intensissima che ha portato quattro persone agli arresti e che, solo nell’area archeologica a cui si giunge da Ramats, ha visto centinaia di persone pronte a difendere dalla violenza sbirresca un territorio stupendo insieme a chi lo abita.
Siamo scesi in quei boschi non come i “guerrieri della domenica” – come i giornalisti ci hanno definito nei giorni successivi – ma come individui che ogni giorno in Valle o in città sono schiacciati da una macchina impazzita di produzione e consumo e che ogni giorno lottano contro di essa.
Siamo scesi in quei boschi per difendere un territorio e con esso tutti i territori che viviamo ogni giorno, strappati alla gente e dati in pasto a chi produce ricchezza per le proprie tasche.
Siamo tornati tante volte in Valle e tante volte l’abbiamo portata nelle nostre città, per rendere le lotte che conduciamo altrove una forza per chi da anni non demorde in Valle.
La tenacia degli uomini e delle donne che resistono su quelle montagne e con cui condividiamo sentieri, sogni e lotte è il fuoco che continua bruciare nei nostri cuori, che scalda le celle e le case che tengono lontani da noi compagni e amici.
Fuoco a tutte le gabbie!
Libertà per tutti/e gli/le arrestati/e No Tav!

 

 

Sbirri bastardi,
La valle non si arresta,
Elena libera,
Liberi tutti

 

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I droni dell’Università Europea di Roma nelle zone colpite dal terremoto dell’Emilia

Per le cosiddette attività di controllo strutturale e di contrasto allo sciacallaggio, gli sbirri si stanno avvalendo, in tutto i territori dell’Emilia Romagna colpiti dal terremoto, dei droni sviluppati dal GREAL (Geographic Research And Application Laboratory) dell’Università Europea di Roma.

Questi droni dotati di telecamere possono facilmente intrufolarsi all’interno di case e capannoni, oltre a sorvolare qualsiasi obiettivo, per poi registrare ed elaborare immediatamente le immagini acquisite a computer. Queste vengono infine messe a disposizione delle autorità.

Se nella fase iniziale “post-terremoto” i droni erano stati utilizzati “soltanto” per assistere operazioni di ripristino e di demolizione strutturali, ora vengono sguinzagliati in lungo e in largo, con la giustificazione di poter meglio verificare e immortalare crepe e situazioni critiche nei pressi di abitazioni e capannoni, oltre che per prevenire lo sciacallaggio.

Si è venuta quindi a creare una situazione in cui il controllo sulle popolazioni è assicurato oltre che dalla massiccia presenza dei reparti mobili delle varie forze di polizia e dell’esercito anche da una sorveglianza tecnologica aerea. Una sinergia tra monitoraggio video ad ampia visuale e presidio capillare del territorio che risulterà indispensabile alle forze dell’ordine nella futura ipotetica messa in atto degli sgomberi dei campi autogestiti. È di lunedì 18 giugno infatti l’entrata in vigore su alcuni comuni dell’ordinanza che prevede lo sgombero coatto dei campi auto-organizzati.

Come da prassi contro-insurrezionale ed “emergenziale”, lo spionaggio aereo a bassa quota per mezzo dell’impiego di droni assurge a strumento principe del controllo e dell’acquisizione di dati propedeutici ad operazioni di forza compiute dalle forze dell’ordine e/o dai militari.

Una videosorveglianza in tempo reale, gestita per via remota che permette di avere sotto controllo qualunque flusso di movimento anche in paesi non intensamente coperti da telecamere fisse, particolarmente utile in caso di sgomberi forzati e di probabili reazioni di massa delle popolazioni sfollate.

Anche in questo caso, per le operazioni di spionaggio e di controllo sociale, sbirri e militari si avvalgono del prezioso apporto delle Università italiane e dei loro apparati di ricerca.

Il connubio tra ricerca, gestione emergenziale degli scenari di crisi e presenza militare massiccia, come a L’Aquila, trova come banco di prova, in previsione di futuri utilizzi in situazioni insurrezionali, le cosiddette “calamità naturali, dove l’irregimentazione della popolazione ed il suo controllo fisico/tecnologico diventa di primaria importanza strategica per il dominio.

 

GREAL- Geographic Research and Application Laboratory – Università Europea di Roma – Via degli Aldobrandeschi 190 – 00163 – Roma, Italy

Tel: +39-06-66543878; Fax: +39-06-66543840

Email: gianluca.casagrande@greal.eu

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Op. Ardire – Contatti compagne e compagni prigionieri

Nuovi indirizzi prigionieri operazione Ardire. [Aggiornati ad Agosto 2012]:

In questi giorni i compagni e le compagne arrestati il 13 giugno sono sottoposti a trasferimento in strutture detentive dotate di sezioni AS2. A motivo di ciò è stato anche loro tolto il divieto di incontro. Molto probabilmente quindi i ragazzi saranno trasferiti tutti ad Alessandria, le ragazze a Rebibbia.
Sono ad Alessandria tutti i ragazzi tranne Sergio che ieri (1 agosto) era ancora a Regina Coeli. Le ragazze invece sono tutte a Rebibbia.
I nuovi indirizzi quindi, in attesa di altri aggiornamenti, sono:

-SERGIO MARIA STEFANI
CC Regina Coeli Via Della Lungara, 29 00165 Roma

-GIUSEPPE LO TURCO
-SETTEPANI ALESSANDRO
-STEFANO GABRIELE FOSCO
CC San Michele,Strada Casale 50/A 15040 – Alessandria San Michele (AL)

– GIULIA MARZIALE
– PAOLA FRANCESCA IOZZI
– KATIA DI STEFANO
– ELISA DI BERNARDO
CC Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92 00156 Roma

 

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Ennesimo giro di vita repressivo. Solidarietà con gli arrestati e gli inquisiti!

Alle 4 di questa mattina i carabinieri del ROS hanno fatto irruzione in una quarantina di abitazioni attuando l’operazione repressiva contro il movimento anarchico denominata “Ardire”, ordinata dalla pm Manuela Comodi di Perugia. Le veline diffuse dai media di regime parlano di 10 arresti (8 in Italia, 1 in Germania e 1 in Svizzera) e 24 indagati. Stiamo cercando di capire i nomi delle compagne e dei compagni tratti in arresto, e invitiamo chiunque sia in possesso di maggiori informazioni a condividerle per poter meglio e più rapidamente organizzare la solidarietà.
Tra le abitazioni perquisite, ufficialmente in cerca di materiale esplodente, documenti informatici e cartacei, anche quella di un curatore di informa-azione, a cui hanno sequestrato, tra le altre cose, i computer necessari per l’aggiornamento del sito, e dei compagni di Culmine.
Attendiamo maggiori notizie per comprendere nella sua interezza la portata e la strategia sottendente questa operazione repressiva. Non attendiamo invece ad esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i compagni e le compagne colpiti da perquisizioni e arresti.
Seguiranno aggiornamenti.

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Perché siamo anarchici insurrezionalisti?

Perché lottiamo insieme agli sfruttati per alleviare e possibilmente abolire le condizioni di sfruttamento.

Perché riteniamo possibile contribuire a sviluppare le rivolte che vanno nascendo in insurrezioni di massa e quindi in vere e proprie rivoluzioni.

Perché vogliamo distruggere un assetto capitalista del mondo che attraverso la ristrutturazione informatica è diventato tecnologicamente utile soltanto ai padroni.

Perché siamo per l’attacco immediato e distruttivo contro singole strutture, individui e organizzazioni del capitale e dello Stato.

Perché critichiamo costruttivamente tutti coloro che si attardano su posizioni di compromesso col potere o che pensano impossibile la lotta rivoluzionaria.

Perché piuttosto di aspettare siamo decisi a passare all’azione anche quando i tempi non sono maturi.

Perché vogliamo finirla con questo stato di cose, subito e non quando le condizioni esterne ce lo permetteranno.

Ecco i motivi per cui siamo anarchici, rivoluzionari e insurrezionalisti.

A. M. B. – 1999

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Reno Centese: la gente si riprende case e negozi

fonte: il resto del carlino

 

Ferrara, 9 giugno 2012 – Gli abitanti di Reno Centese tornano nelle loro case e riaprono i negozi, dentro la ‘zona rossa’. L’esasperazione ha raggiunto livelli insopportabili, quel campanile che dovrebbe essere abbattuto, o messo in sicurezza, non ha ancora subito alcuna operazione. E, ieri, gli sfollati hanno preso coraggio, hanno scavalcato le recinzioni dell’area ‘proibita’ e sono entrati nel centro che, improvvisamente, ha ripreso vita. Le saracinesche del forno, del bar, del negozio di abbigliamento si sono sollevate. Le tapparelle, le porte si sono aperte. E’ ritornata la ‘normalità’, con quel colosso di mattoni e cemento, fortemente lesionato che rappresenta ancora una minaccia.

«Dopo venti giorni di attesa — dice Barbara —, di promesse non mantenute e di progetti presentati dalla Sovrintendenza che ancora non hanno avuto seguito, ci siamo stancati. Siamo rientrati nelle nostre case, nei nostri negozi, perché ora siamo veramente stanchi. Non ne possiamo più». E qualcuno, la scorsa notte, ha pensato di dormire in casa, di cominciare a sistemare le proprie cose ancora a terra dal terremoto di domenica 20 maggio. Perché le case sono agibili.

La minaccia è solamente rappresentata dal campanile che la Sovrintendenza per i beni culturali non vuole abbattere, ma solamente puntellare e mettere in sicurezza. «Per colpa di un campanile vecchio di 120 anni, senza alcun valore storico — attacca Giulio, del negozio di abbigliamento — non possiamo riprendere la nostra vita. Siamo stati anche fin troppo tempo suoi prigionieri. Visto che ci dicono che non c’è alcun pericolo, allora non vedo perché non possiamo tornare in casa. Così l’abbiamo fatto».

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Terremoto, via libera a tecnici e militari

fonte: estense.com

 

Per quanto riguarda l’allarme lanciato dalla Commissione nazionale Grandi Rischi, la Regione ha ottenuto dal Governo il potenziamento immediato delle risorse da mettere in campo. È previsto infatti un ulteriore rafforzamento, con l’arrivo di un contingente di 300 unità, dei vigili del fuoco, che saranno destinate all’accelerazione delle fasi di verifica sulle diverse tipologie di edifici, anche finalizzate alla rapida conclusione della fase di messa in sicurezza preventiva degli stessi.

Ci saranno inoltre l’attivazione, da parte del dipartimento nazionale della protezione civile, in collaborazione con le università, gli ordini professionali e i comuni, del maggior numero possibile di tecnici professionisti nelle zone colpite dal sisma per accelerare ulteriormente le verifiche di agibilità delle strutture; e l’attivazione di un contingente militare per aumentare il presidio, ai fini della pubblica sicurezza, in particolare nelle zone rosse dei centri abitati colpiti, come richiesto dagli stessi sindaci.

Saranno valutate infine, d’intesa tra il commissario, il comitato istituzionale e il dipartimento per la protezione civile, ulteriori misure organizzative atte a creare più efficaci presidi di accoglienza nell’ambito delle aree interessate.

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Appello per una mobilitazione internazionale in solidarietà ai condannati per gli scontri di Genova 2001

Il 13 Luglio si terrà, presso la Corte di Cassazione di Roma, l’ultimo grado di giudizio del processo contro 10 tra compagne e compagni condannati per aver partecipato agli scontri avvenuti a Genova, nel luglio 2001, in occasione del vertice del G8.

Gli imputati sono stati condannati dal tribunale di Genova a pene pesantissime, dai 10 ai 15 anni, e ora le sentenze rischiano di diventare esecutive.

In dieci fungono da capro espiatorio: tramite loro lo Stato vuole attaccare le centinaia di migliaia di persone che scesero in strada quei giorni e in primo luogo quelli che contribuirono a scatenare la rivolta contro l’arroganza dei potenti. Non accettiamo la rappresaglia di Stato; colpire questi compagni significa sferrare una pesante offensiva contro l’intero movimento.

Nel frattempo i responsabili dei massacri indiscriminati,  dell’incursione alla scuola Diaz, delle torture di Bolzaneto e dell’ assassinio di Carlo Giuliani dormono sonni tranquilli e vengono premiati per le loro operazioni di “bassa” macelleria.

Riteniamo che sia una nostra precisa responsabilità esprimere solidarietà ai compagni condannati, denunciare e respingere questa manovra repressiva, rivendicare il valore delle giornate di Genova.

Riteniamo inoltre che in questo periodo di violenti attacchi da parte del sistema capitalista ai danni degli sfruttati, sia importante contrapporsi alla criminalizzazione di tutte quelle lotte che fuoriescono dai ristretti spazi del consentito…Criminalizzazione che passa anche attraverso le pesanti condanne attribuibili grazie all’utilizzo del reato di “devastazione e saccheggio”.

Per queste ragioni è importante dare vita a una mobilitazione in sostegno ai condannati. Lanciamo quindi un appello di solidarietà internazionale per dare corso ad iniziative e azioni nella settimana precedente il processo.

Inoltre, invitiamo tutti a partecipare al presidio di solidarietà che si terrà il giorno dell’udienza presso la corte di cassazione di Roma, per fare sentire direttamente la nostra voce agli inquisitori.

06 -12 Luglio
Giornate di mobilitazione

13 Luglio
Presidio sotto la Corte di Cassazione a Roma

Anarchici e Anarchiche

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Protezione Civile: “aiuti spontanei ed auto-organizzati sono un ostacolo”

Nelle ore immediatamente successive a un’emergenza, l’invio spontaneo di beni di prima necessita’, cosi’ come l’istintiva disponibilita’ ad offrire il proprio impegno, rischiano, se non inseriti all’interno di un’organizzazione di volontariato di protezione civile gia’ riconosciuta, che garantisca formazione, equipaggiamento e coordinamento delle attivita’, di ostacolare la macchina dei soccorsi e di assistenza“. E’ quanto sottolineano la Protezione civile nazionale e dell’Emilia Romagna.

Com’era prevedibile l’aiuto auto-organizzato agli sfollati ha riempito d’ira questi soldatini-umanitari. La loro gestione autoritaria dell’emergenza e dell’aiuto è messa in pericolo dalla volontà di bypassare i canali istituzionali di soccorso e di condivisione. La sperimentazione autogestionaria, specialmente in casi “d’emergenza”, apre infinite prospettive di rottura con il loro sistema di dominio.

Che i secondini-civili sbraitino pure, andremo avanti nell’aiuto al di fuori di ogni schematismo emergenziale e di ogni lager-campo gestito da sbirri in divisa o senza.

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Carabinieri festeggiano l’annuale della fondazione nelle zone terremotate

Apprendiamo dai media locali che l’annuale cerimonia per la fondazione dell’arma dei carabinieri si è svolta, quest’anno, a Sant’Agostino, in “onore” alla popolazione colpita dal terremoto. Davanti ai resti del municipio comunale (il cui crollo non ci avrebbe certo rattristato) gli sbirri si sono messi in mostra, davanti a tutte le autorità di pubblica sicurezza della provincia, per rimarcare il proprio impegno nell’arginare i danni del sisma. In particolar modo, l’attenzione è stata focalizzata sull’Associazione Nazionale Carabinieri, operante all’interno della Protezione Civile. Insomma, oltre tramutare un paesaggio di già apocalittico in uno scenario di guerra, questi laidi aguzzini pretendono rispetto e riverenza per l’opera di “incarcerazione” all’aperto che operano di concerto con la Protezione Civile.

 

Facciamogli arrivare tutto il nostro odio:

 

Associazione Nazionale Carabinieri

Corso della Giovecca 165

0532 211066

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Agli “pseudo”-sbirri, in mancanza della pistola, gli spray antiaggressione

fonte: estense.com

 

Nuovi etilometri, bombolette spray antiaggressione e un telelaser per la rilevazione della velocità dei veicoli. Sono alcuni degli strumenti che verranno messi a disposizione del corpo di Polizia Municipale per lo svolgimento delle proprie attività di presidio del territorio e di pattugliamento delle strade per la prevenzione degli incidenti.

La spesa complessivamente prevista, di circa 19mila euro, sarà finanziata al 70% con fondi regionali destinati all’attuazione dell’Accordo di programma in materia di Polizia municipale e sicurezza urbana sottoscritto da Comune di Ferrara e Regione Emilia Romagna nel 2008.

La decisione, presa con una delibera dalla giounta del Comune di Ferrara, attende ora l’approvazione del consiglio comunale.

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Terremoto – Appena tornati da Modena

Ciao a tutti!
giusto due cosine per chi è in procinto di partire per Modena e paesini o che vorrà andare..

Ieri (sabato 2 giugno) in un pò di amici e amiche siamo stati a Mirandola e San Martino dove abbiamo collaborato con delle tendopoli di gente autogestita.
A Miradola è stato installato una sorta di punto di raccolta e smistamento da cui partire e cucinare (ci sono tre fuoconi e bomboe del gas con gazebo e tedone per raccolta cibo).
Da lì poi si pensava di muoversi di volta in volta verso i punti più bisognosi (per esempio Carpi dove nei parchi i mercenari della protezione civile et simila non son o nemmeno passati)

A Mirandola il punto è in via Favorita, nel parco in fondo alla via.

La gente è stata presa benissimo dal nostro supporto e tutti hanno manifestato la volontà di restare indipendeneti dalla protezione civile, anche se si pensa che fra poco i bastardi procederanno col ricatto stile L’Aquila: “o entri nei nostri campi o non entri nelle liste di ricostruzione casa!”
Bisognerà vedere la gente come reagirà…l’importante è esserci.

Il cibo arriva in grosse quantità più volte al giorno perchè ci sono un botto di volontari indipendenti che hanno affittato camion e furgoni e arrivano là da tutta Italia.

FONDAMENTALE SMENTIRE LE VOCI MESSE IN GIRO CHE I VOLONTARI SINGOLI NON POSSONO ENTRARE DA NESSUNA PARTE O DANNO SOLO FASTIDIO: C’E’ PIENA AGIBILITA’ NELLE TENDOPOLI AUTOGESTITE E SI PUO’ FARE TANTISSIMO!

Il punto a Mirandola è ovviamente un punto provvisorio dove ci si è installati MA CI SIAMO GIA’ DATI UN MINI CALENDARIO PERCHE’ CI SIA SEMPRE QUALCUNO DI NOI (almeno fino a martedì) PERCIO’ FATE RIFERIMENTO A QUEL PUNTO SE PENSATE DI SCENDERE. (calendario non solo per il cibo ma attività di svago, cineforum per bimbi, musica etc…chi ha creatività da diffondere ben venga! le giornate sono lunghe e le notti pure!)

Oggi (domenica 3) molti compagn* andavano a Carpi nei parchi dove i migranti sono TOTALMENTE ABBANDONATI a se stessi. Siamo riusciti ad avere dei contatti con la gente delle campagne che non è ancora stata minimamente supportata o soccorsa. che sarebbero scesi stamattina lì alla FAVORITA per prendere un pò di roba da mangiare e tutto ciò che gli serve.

Quando i mercenari si porranno minacciosi a voler sgomberare queste esperienze (e si dice già in giro che fra una settimana/dieci giorni potrebbe arrivare una classica ordinanza) sarà fondamentale non lasciare sole queste persone di fronte alla violenza di Stato…

 

L’AUTOGESTIONE ANCORA UNA VOLTA ENTUSIASMA GLI ANIMI DELLA GENTE CHE LA SCOPRE!

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Ultime sulla gestione autoritaria del terremoto in Emilia

Lega Nord lancia allarme extracominitari in campi accoglienza –
”Monitorare la presenza dei cittadini extracomunitari nei campi di accoglienza a sostegno della popolazione colpita dal terremoto, per verificare che i presenti siano esclusivamente quelli che lavoravano sul territorio e che vivevano nei Comuni colpiti dal terremoto prima che l’evento sismico si verificasse”. A chiederlo, con una lettera inviata ai Prefetti e ai Questori delle zone interessate dallo sciame sismico, è Fabio Rainieri, parlamentare parmigiano della Lega Nord e segretario nazionale dell’Emilia.

Il 7 giugno Napolitano nelle aree colpite –
Il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani ha dato l’annuncio dell’arrivo del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che il 7 giugno visiterà le zone terremotate.

Allerta “sciacalli” –
Le forze dell’ordine sono state sollecitate dalle procure di Modena e Bologna ad intensificare i controlli. Con ogni probabilità verranno aperti nelle prossime ore dei fascicoli per il reato di procurato allarme

Tende nei giardini pubblici–
In tutti i comuni terremotati spuntano nei giardini pubblici tende da campeggio montate da cittadini che si sono stancati di dormire in auto ma che non hanno alcuna intenzione di tornare a casa.

Stoccaggio Gas Rivara, stop da Ministero –
Rigettata la richiesta di autorizzazione all’accertamento della fattibilità del programma ‘Rivara Stoccaggio’ avanzato dalla Erg Rivara Storage. L’ufficialità è arrivata questa mattina dal Ministero, rende noto la regione Emilia-Romagna, commentando che è stata decisiva la sua contrarietà al progetto. “Si conferma oggi la posizione della Regione – sottolinea l’assessore regionale alle attività produttive Gian carlo Muzzarelli -. Senza il nostro consenso, non si può fare nessuna attività su quel territorio. Come drammaticamente dimostrato negli scorsi giorni, quel consenso è stato giusto non concederlo, perché la zona, come avevamo scritto in tempi non sospetti, è simicamente attiva e densamente abitata”.

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Ultime sulla situazione di “monitoraggio” a Ferrara a seguito del terremoto

Il Centro di Coordinamento Soccorsi (CCS) di Ferrara è stato attivato presso la Prefettura di Ferrara. Operativo 24 h su 24, è in perenne contatto con i comuni interessati dal sisma. In data 3 giugno il CCS ha fornito una stima della popolazione “assistita”.  In tutta la provincia i cittadini “soccorsi” sono 2376: 925 nel comune di Cento, 160 nel comune di Mirabello, 309 nel comune di Bondeno, 610 nel comune d Sant’Agostino, 73 nel comune di Poggio Renatico, 108 nel comune di Vigarano Mainarda, 191 nel comune di Ferrara. Per alcuni, il CCS ha stipulato un accordo con Federalberghi e Asshotel per indirizzare una parte di queste persone verso diverse sistemazioni alberghiere. La maggiorparte, comunque, viene smistata nei vari campi gestiti manu militari dalla Protezione Civile. A Bondeno, inoltre, qualcuno è stato pure sistemato nel treno del Genio Ferrovieri dell’Esercito proveniente da Castel Maggiore (Bo).

 

Il CSS, per decreto prefettizio, si articola in questo modo; la Prefettura, oltre al coordinamento generale, accorpa le funzioni di comunicazioni con i mass media e di sistemazione alberghiera; la Provincia si occupa delle funzioni materiali e mezzi, tecnico-scientifico e stima danni (al fianco della Regione), assistenza alla popolazione ed istruttoria schede; ai Vigili del fuoco la funzione di soccorso tecnico; alla Protezione Civile la funzione volontariato; 118 e Croce Rossa Italiana gestiscono la funzione sanità; la Regione la funzione servizi essenziali mentre viabilità e ordine pubblico sono appannaggio di tutte le forze di polizia.

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Madda libera

Oggi, 31 maggio, durante la prima udienza del processo per associazioe a delinquere che vede come imputati 21 compagni del Circolo Fuoriluogo di Bologna, il giudice ha accolto l’istanza di liberazione per Madda. Nei suoi confronti è stato disposto il divieto di dimora nell’intera provincia di Bologna.

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Giornalisti, Protezione Civile e la “gestione” del sisma in Emilia Romagna

Le violente scosse, prevalentemente quelle del 20 e del 29 maggio, continuano a mietere vittime, spesso sui posti di lavoro. Già quasi un trentina i morti, centinaia di feriti e migliaia di sfollati.

Effettuando alcuni giri nelle zone maggiormente colpite, ossia le provincie di Ferrara di Modena, ci si imbatte in scene di desolazione, rabbia ed abbandono. Nonostante questo, le operazioni di “gestione della crisi” sono già a pieno regime. Molte tendopoli e campi allestiti dalla Protezione Civile.

Lo sciacallaggio televisivo, scortato in forze da sbirri vari, è massicciamente invasivo in tutti i luoghi colpiti. Ovviamente, nessuna vergogna nello sfruttare il dolore e nel rubare scatti per fare odience. La spettacolarizzazione della sofferenza elevata a sistema, le vittime diventano protagonisti di uno show grottesco e senza pietà.

Il copione è quello già visto a L’Aquila.

Un esempio è il campo di Medolla, provincia di Modena.

Nei pressi del campo sportivo, la Protezione Civile ha allestito un campo per “accogliere” centinaia di persone.

Il campo è recintato lungo tutto il suo perimetro con un unico ingresso presidiato da Protezione Civile e Associazione Nazionale Carabinieri. Nei pressi dell’unico varco d’entrata sono presenti in forze giornalisti di diversi programmi tv nazionali. In corrispondenza dell’ingresso e delle prime tende sono state posizionate telecamere in postazione fissa che assicurano la diretta sull’emergenza 24 h su 24. All’esterno della recinzione è altresì presente una vera e propria sala-montaggio mobile, dove il viavai di sciacalli è incessante.

Il regolamento del campo è esposto sulla rete, in modo che chiunque voglia/possa entrare lo tenga ben presente. Vengono vietati rumore, alcol e tabacco all’interno di tutto il perimetro del campo. Vietato l’accesso agli ospiti (il campo è esclusivamente per i residenti di Medolla), chiunque entra ed esca deve consegnare i documenti agli addetti della Protezione Civile e firmare i passaggi. E’ vietato giocare a pallone e mangiare al di fuori della tenda-ristorante allestita all’interno della tendopoli.

Chi viola una di queste regole sarà obbligato a lasciare il campo.

Nei pressi del centro del campo è posteggiato un mezzo della Protezione Civile con installata una telecamera a 360° in grado di monitorare l’intera tendopoli. I servizi igienici non sono attrezzati per i disabili, sia bagni che docce sono sopraelevati per mezzo di scalini.

Numerosi gli anziani all’interno del campo, stipati nelle prime tende. Nonostante l’ingente presenza di ambulanze e personale sanitario, l’impressione è quella di un grande abbandono. Numerose le persone di una certa età lasciate in balia di se stesse, in totale abbandono e solitudine. L’assistenza, da parte del personale, è svolta con svogliatezza e senza un minimo di calore e di comprensione umana. Nella serata del 29 maggio è stato, inoltre, riconosciuto il medico di Medolla dispensare a più non posso gocce (presumibilmente tranquillanti) nelle bottigliette d’acqua di numerose persone.

 

Stesse scene al campo di Mirandola, presidiato anche dal VII Reparto Mobile (celere di Bologna) della Polizia. Anche qui le regole sono le stesse.

 

A San Carlo, frazione del Comune di Sant’Agostino nel ferrarese, il campo più “libero”: nel campo sportivo che ospita le tendopoli sono permesse le sigarette e sono presenti animatori per i bambini. Vi è uno spazio per la musica e per la tv. L’ingresso agli esterni è però sempre vietato, un volontario della Protezione Civile spiega che ciò è dovuto alle esigenze di tutelare la tranquillità emotiva degli “ospiti”, che vanno preservati dal momento in cui chiedono aiuto.

 

A Sant’Agostino il campo è ricavato all’interno del Palareno. La militarizzazione è massiccia, con mezzi dell’esercito, della digos ferrarese e dei carabinieri, in borghese ed antisommmossa, a presidiarne il perimetro. La gestione del campo è affidata alla Croce Rossa Italiana, congiuntamente all’onnipresente Protezione Civile. Non è possibile alcun contatto con gli sfollati, il passaggio è filtrato in più punti da militari e crocerossini. Gli abitanti del posto appaiono come molto “frastornati”.

 

A Bondeno, sempre nel ferrarese, i campi usuifruiscono dei locali della bocciofila e del centro sportivo. Notevole il viavai di carabinieri del Reparto Mobile, del Genio dell’esercito e della Guardia di Finanza. Mentre il comando operativo della Protezione Civile è ospitato nella caserma dei vigili del fuoco, il campo ricavato nella bocciofila permette l’ingresso libero nello spiazzo adiacente. Poche persone sostano fuori, timorose del contatto con estranei rimandano subito ai responsabili del campo per qualsiasi domanda. Da notare la presenza stabile degli assistenti dei servizi sociali.

 

I campi di Cento, allestiti nel centro sportivo e presso i locali del Centro Pandurera, si avvalgono della collaborazione di Croce Rossa Italiana, Protezione Civile e di alcuni reparti degli Alpini. Ingente lo spiegamento di Carabinieri, molti in borghese all’ingresso dei campi. Il contatto con gli “ospiti” è interdetto.

 

In tutte le tendopoli, ad esclusione di quella di Medolla, non è presente alcun impianto di condizionamento per le tende, presto destinate a diventare veri e propri forni a causa del caldo.

 

Tutte le zone colpite dal sisma sono massicciamente militarizzate. Ovunque mezzi e agenti dei vari corpi di polizia, a volte pure l’esercito. La sensazione è quella di uno scenario di guerra: dolore, rabbia, edifici distrutti e mezzi blindati in ogni dove.

 

La speranza è che le persone, già duramente colpite e provate dal terremoto, passata l’onda emotiva si rendano conto del livello di irregimentazione in atto e che cerchino di sviluppare piani di autogestione e di mutuo appoggio all’infuori dei canali istituzionali di “gestione delle crisi”

 

 

Seguiranno aggiornamenti

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Conoscere per combattere: il nucleare a Ferrara

scarica “Domani potrebbe esser tardi”: noalnucleare

ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE sezione di Ferrara

Polo scientifico e tecnologico. Edificio C.

Via Saragat 1 tel. 0532 974280 fax 0532 974300 prot_fe@fe.infn.it

Organizza seminari e corsi di formazione nazionale presso altri istituti e corsi estivi presso la Scuola Internazionale “Enrico Fermi” della Società Italiana di Fisica.

Direttore: prof. Giovanni Fiorentini 0532 974269 fiorentini@fe.infn.it

Portineria: 0532 974211

Direzione: 0532 974332

Amministrazione (Lara Magri): 0532 974269

Segreteria di direzione (Paola Fabbri): 0532 974280

Consiglio di sezione: gruppo 1: Concezio Bozzi

gruppo 2: Guido Zavattini

gruppo 3: Marco Contalbrigo

gruppo 4: Raffaele Tripiccione

gruppo 5: Ferruccio Petrucci

rappresentanti ricercatori: Wander Baldini, Barbara Ricci

rappresentanti personale: Stefano Chiozzi, Roberto Malaguti

Dottorato di ricerca in fisica (coordinatore prof. Filippo Frontera)

Ha organizzato incontri e seminari di fisica ed astronomia, sponsorizzati da Comune, Provincia e Camera di Commercio e Cooperativa Sociale Camelot

ISTITUTO NAZIONALE DI FISICA NUCLEARE

Via Enrico Fermi 40 00044 Frascati (Roma)

06 94031 prot_AC@inf.infnf.it

Presidente: Roberto Petronzio

Ricerca tecnologica su accelleratori, elettronica/software, medicina, biologia e monitoraggio ambientale

INDIRIZZI UTILI PRELIMINARI

INFN FERRRA:

  • prof. Giovanni Fiorentini (presidente) residente in Via Chiodare 12/a 0532 764755

  • Guido Zavattini (resp. Gruppo 2) residente in Via Siepe 21 0532 705131 (da verificare)

  • dr. Ferruccio Petrucci (resp. Gruppo 5) residente in Via Coperta 26/a 0532 64220

  • Barbara Ricci (rapp. Ricercatori) residente in Piazzale Giochi 13 0532 54038 (da verificare)

  • Paola Dalpiaz (ricercatrice) residente in Via erbe 47 0532 205947

DIPARTIMENTO DI FISICA

  • Mauro Gambaccini (direttore) residente in Via Aminta 72 (Pontelagoscuro) 0532 464116

FACOLTA’ DI INGEGNERIA

  • Antonio Tralli (relatore “Sicurezza negli impianti nucleari”) residente in Via Compagnoni 95 0532 767284

COOPERATIVA SOCIALE CAMELOT

Via Fortezza 15 0532 202945 fax 0532 208992

info@coopcamelot.org

Nata nel 1999 da un gruppo imprenditoriale ARCI e UISP di Ferrara.

Si occupa di immigrazione, minorenni, sicurezza e ricerca.

Offre servizi di “mediazione linguistica”, “asilo politico”, “interpretazione e solidarietà sociale” e “prevenzione del disagio”.

Ha dato vita ad un Servizio Integrato di Gestione delle Crisi Urbane (mediando con le forze dell’ordine).

CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA

Presidente: Alfredo Santini

Direttore generale: Gennaro Murolo

AGENZIE DI CITTA’

Fondazione CaRiFe: Via Cairoli 13 0532 205171 fax 0532 310362

Sede lagale: Corso Giovecca 108 0532 296111 fax 0532 296239

Sede di Ferrara: Corso Giovecca 65 0532 296700 fax 0532 296724

Ag. 1: Corso martiri della libertà 55/57 0532 205382

Ag. 2: Via Garibaldi 61 0532 206513

Ag. 3: Via donatori di sangue 7 0532 762271

Ag. 4: Porta romana 82 0532 740199

Ag. 5: Via delle barriere 12/26 0532 206019

Ag. 6: Corso Isonzo 107 0532 761677

Ag. 7: Corso porta mare 155 0532 760554

Ag. 8: Via giusti 4 int. 1 0532 904352

Ag. 9: Viale Cavour 70/76 0532 207220

Ag. 10: Via Bologna 467 0532 94570

Ag. 11: Viale XXV aprile 49 0532 209164

Ag. 12: Via Comacchio 241 0532 740349

Ag. 13: Via saraceno 1/5 0532 206219

Ag. 14: Via darsena 67 int. 3 0532 764850

Ag. 16: Via foro boario 42/44 0532 975438

Ag. Sant’Anna: Corso giovecca 203 0532 243009

FILIALI NEL COMUNE DI FERRARA

Denore: Via Massafiscaglia 579 0532 427603

Francolino: Via dei calzolai 331 0532 723244

Gaibanella: Via Ravenna 852 0532 718030

Marrara: Via boari 52 0532 421001

Pontegradella: Via pioppa 235 0532 756206

Porotto: Via Modena 617 0532 730169

Quartesana: Via rabbiosa 118 0532 44009

San Bartolomeo in Bosco: Via cervella 16 0532 722109

San Martino: Via chiesa 202 0532 713146

FILIALI NELLA PROVINCIA DI FERRARA

Argenta: Viale Roiti 3/a 0532 805423

Argenta (Consandolo): Via provinciale 47/a 0532 858006

Argenta (Ospitale Monacale): Via Zenzalino 108 0532 851216

Argenta (San Biagio): Via Amendola 51/a 0532 809002

Berra: Via Garibaldi 16 0532 831020

Berra (Cologna): P. libertà 56 0532 833728

Berra (Serravalle): Via Pivanti 36 0532 834031

Bondeno: P. Garibaldi 23 0532 893004

Bondeno (Pilastri): Via Farini 13 0532 883305

Bondeno (Scortichino): Via Passardi 20 0532 890001

Cento: Via Bologna 5 051 6830290

Cento: Via Provenzali 13 051 903010

Codigoro: P. Matteotti 45/51 0533 713023

Codigoro (Mezzogoro): Via Bengasi 30 0533 95120

Comacchio: P. Folegatti 6/8 0533 312896

Comacchio (Lido degli Estensi): Viale Carducci 179 0533 324190

Comacchio (Lido delle Nazioni): Viale Germania 2 0533 379034

Comacchio (Porto Garibaldi): Via Caprera 49 0533 327233

Comacchio (San Giuseppe): S. S. Romea 65 0533 380029

Copparo: P. libertà 27/29 0532 860031

Copparo (Ambrogio): Via Zappaterra 106 0532 865114

Copparo (Tamara): Via Raimondi 6 0532 866364

Formignana: Via Roma 34 0533 608526

Goro: P. Togliatti 19 0533 996043

Jolanda di Savoia: Via Matteotti 56 0532 836165

Lagosanto: Via Don Minzoni 18 0533 900189

Masi Torello: Viale Adriatico 335 0532 819102

Massafiscaglia: Via Chizzolini 30 0533 539740

Mesola: P. Vittorio Veneto 27 0533 794023

Mesola (Ariano): P. Garibaldi 71 0533 997046

Migliarino: Via V. Emanuele III 1 0533 52007

Migliaro: P. XXV aprile 3 0533 654109

Mirabello: P. Battaglini 16 0532 849235

Ostellato: Via Garibaldi 20 0533 680014

Ostellato (Rovereto): Via Manzoli 63/f 0533 650133

Poggio Renatico: Via Matteotti 31 0532 829636

Poggio Renatico (Gallo): Via nazionale 91 0532 820022

Portomaggiore: P. Umberto I 19 0532 811011

Tresigallo: Viale Roma 1 0533 601060

Vigarano Mainarda: Via Matteotti 2/8 0532 436650

Vigarano Mainarda (Vigarano Pieve): Via Mantova 188 0532 715505

Voghiera: Via Dosso Dossi 1/b 0532 818158

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA

Rettore: Pasquale Nappi

Direttore amministrativo: Roberto Polastri

Rettorato/uffici amministrativi: Via Savonarola 9 0532 293111 fax 0532 247545

Centro servizio e ricerca: Via boschetto 29 0532 742253

Foresteria: Via gramicia 33 0532 705058

Facoltà di architettura: Via quartieri 8 0532 293600 (centralino) 0532 293613 (presidenza)

Facoltà di economia: Via voltapaletto 4 0532 455006 (centralino) 0532 455017 (presidenza)

Facoltà di farmacia: Via fossato di mortara 17 0532 455910 (presidenza)

Facoltà di giurisprudenza: Corso Ercole I d’Este 37 0532 455651 (centralino) 0532 455637 (presidenza)

Facoltà di ingegneria: Via Saragat 1 0532 974800 (centralino) 0532 974871 (presidenza)

Facoltà di lettere: Via Savonarola 27 0532 293416 (centralino) 0532 293501 (presidenza)

Facoltà di medicina: Via fossato di mortara 64/b 0532 455545 (presidenza)

Facoltà di scienze matematiche fisiche e naturali: Corso Ercole I d’Este 32 0532 293800 (presidenza)

Centro documentazione e studi sulle comunità europee: Corso Ercole I d’Este 44 0532 455960

Laboratorio di scienze farmaceutiche: Via Machiavelli 35

Dipartimento di fisica: Via Saragat 1 0532 974212 (segreteria)

COMUNE DI FERRARA

Sindaco: Tiziano Tagliani residente in Via XX settembre 74 0532 62820

studio legale Via Spadari 3 0532 207457 t.tagliani@ferraraonline.it

Piazza del Municipio 2 0532 419111 (centralino) fax 0532 419389

0532 419770 (URP) urp@comune.fe.it

Gabinetto del sindaco: 0532 419562

Segreteria del sindaco: 0532 419261

Dipartimento territoriale energia: 0532 418700

Dipartimento territoriale Protezione Civile: Via Marconi 35 0532 418772

Dipartimento territoriale pianificazione territoriale: 0532 419526

Dipartimento territoriale ambiente: 0532 418815

Dipartimento alla persona Università: 0532 419690

PROVINCIA DI FERRARA

Presidente: Marcella Zappaterra

Castello Estense 0532 299111 (centralino) provincia.ferrara@cert.provincia.fe.it

Corso Isonzo 26/36/105

Viale Cavour 143

Via Cairoli 30/32

Via Bologna 534

Protezione Civile 0532 299460 fax 0532 299438

Polizia Provinciale 0532 299731 fax 0532 299700

CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO ED AGRICOLTURA DI FERRARA

Presidente: Carlo Alberto Roncarati

Via Borgo dei leoni 11 0532 783711 (centralino)

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Conoscere per combattere: Casa Circondariale di Ferrara

CASA CIRCONDARIALE DI FERRARA
Via Arginone 327 0532 250011
Direzione: Francesco Cacciola
Commissario: Francesco Durante
Docenti: Bizzarro Eligio, Carola Peverati, Ida Cirelli, Tommaso Mantovani
Educatori: Loredana Onofri
Cappellano: Don Antonio Bentivoglio
Anno di costruzione: 1986
Anno di inaugurazione: 1992
Posti effettivi: 250 circa
Numero detenuti: 530 circa (a gennaio 2011). Comunque sempre più del doppio del sostenibile.
Numero agenti di polizia penitenziaria: 192 (a gennaio 2011).
Numero sezioni: 8: sezione di reclusione (condannati da 5 anni all’ergastolo – 13 ergastoli e 10
pene oltre i 20 anni di reclusione)
– 4 sezioni ordinarie (tossicodipendenti, condannati definitivi sotto i 5 anni,
indagati e imputati, appellanti e ricorrenti
– sezione per collaboratori di giustizia (può ospitare 50 detenuti, una delle più
importanti d’Italia)
– sezione femminile (soltanto per esigenze connesse all’arresto)
Apparati di sicurezza: sistemi antiscavalcamento, antintrusione, antiaggressione e di
televideosorveglianza.
Si parla di una sezione 41 bis, che ospiterebbe circa 80 persone.
Spesso si verificano condizioni di sovraffollamento, almeno tre detenuti in celle da due.
Le guardie sono estremamente suscettibili. Spesso picchiano i detenuti.
In contemporanea al presidio di solidarietà con Vincenzo Sisi (arrestato il 12/02 per le “nuove br”)
del 31/05/08, i detenuti che urlarono in risposta alla musica vennero pestati.
A loro totale discrezione la concessione dell’aria e dei vestiti; spesso rifiutati/e. Non di rado, i
detenuti immigrati sono fatti oggetto di appellativi offensivi e razzisti.
Le condizioni dei detenuti sono pessime. Ci sono persone che non parlano una parola d’italiano
completamente abbandonate a se stesse. Ci è stato raccontato di un detenuto ucraino che da più di
cinque mesi è rinchiuso nella cella dei detenuti che aspettano la convalida dell’arresto.
Le celle e i servizi sono fatiscenti.
Qualità del cibo a dir poco scarsa.
Ditte compromesse col carcere:
– DELTAVENDING s.r.l. (facente parte della BuonRistora) Via Gioelli 7/9 0532 52061 (si occupa
della mensa);
– COOP ESTENSE Via Negri 7 0532 789111 (fornisce il pane alla mensa);
– BUSI RECINZIONI Via Nazionale 170 Gallo di Poggio Renatico 44028 0532 820028 (ha
costruito la recinzione esterna della casa circondariale);
– WURTH ITALIA s.r.l. Via Trasvolatori Atlantici 35 Chiesuol del Fosso (Ferrara) 0471 828031

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Unife complice della guerra

versione pdf  Unife complice della guerra

L’essenza e la struttura della guerra non si racchiudono solamente nei
conflitti armati che (sempre più raramente) possiamo intravedere attraverso i
media.
Al contrario, la guerra si fonda e si costruisce su un articolato tessuto di
interessi economici ed intrecci inesplorati. Collaborazioni e connivenze varie, il
più delle volte tenute nascoste. Prime tra tutte quelle tra settore militare e
Università di Stato.
Sono diversi, infatti, gli atenei italiani che collaborano alla guerra e ai suoi
molteplici campi di applicazione. Anche l’Università di Ferrara è uno di questi.
Il 7 maggio 2012 si è svolta la cerimonia inaugurale del 2° corso in “Diritti
umani e diritto umanitario nei conflitti armati” della facoltà di Giurisprudenza di
Unife.
Il corso, organizzato in convenzione tra Unife, il Comando Operazioni Aeree
della base Nato di Poggio Renatico (FE) e Amnesty International, e con il
contributo dell’impresa multi servizi Copma, si inserisce nell’ambito della
convenzione per la collaborazione didattica tra il COA e Unife, siglata il 17
Giugno 2010, in corso di rinnovo per il triennio 2012-2014.
Il Corso, della durata di due settimane dal 7 al 18 maggio, si articolerà,
complessivamente, in 38 ore di lezioni presso l’Ateneo estense, quattro ore di
esercitazioni e simulazioni pratiche presso la Base Operativa del Comando
Operazioni Aeree di Poggio Renatico e 108 ore di studio individuale.
Partecipano circa 70 frequentatori, tra personale militare e civile
dell’amministrazione della Difesa (di cui 15 gratuitamente), provenienti da tutta
Italia, ai quali si aggiungono gli studenti di Unife e i volontari di
Amnesty International.
Lo Stato Maggiore della Difesa ha parificato il valore del corso
in titolo con il modulo a distanza denominato “Richiami di diritto
internazionale umanitario” inserito tra i moduli prope-
deutici per il corso di qualificazione di “Consigliere
Giuridico” tenuto annualmente presso il Centro Alti
Studi della Difesa.
Presenti all’inaugurazione ferrarese, come rela-
tori interessati, il rettore Nappi, il comandante
del Coa generale Mirco Zuliani, il preside della
facoltà di Giurisprudenza Gian Luigi Balandi,
il direttore del Dipartimento Scienze Giuridiche
Giovanni De Cristoforo, l’ordinario di Diritto Interna-
zionale Francesco Salerno, la docente del corso Alessandra Annoni, e Cristhine
Weise di Amnesty International.
Proprio quest’ultima presenza, ed il coinvolgimento diretto dell’associazione
a cui appartiene, ci dicono quanto il ruolo delle ONG (organizzazioni non-
governative), assieme a quello dell’Università, sia divenuto indispensabile alla
macchina bellica per continuare le sue sporche pianificazioni e i suoi progetti
assassini mascherandoli da interventi umanitari.
Ricordiamo che la base radar-aerea di Poggio Renatico, che controlla lo
spazio aereo di un’ampia fetta dell’Europa, è la stessa da cui sono arrivate le
indicazioni per bombardare la Libia, mentre prima ancora è stata in prima fila
nel conflitto Nato in Serbia. Chi ci viene a dire che queste operazioni di guerra
sono, in realtà, altruistiche iniziative di pace, non soltanto è uno squallido
ipocrita ma anche un complice cosciente.
Parole come Peacekeeping, Peace-enforcement, mediatore dei conflitti, a cui si
rifanno molti dei corsi universitari che appoggiano la guerra, servono soltanto a
nascondere la vera natura degli interventi bellici negli scenari internazionali. A
fornire strumenti legali e argomentazioni di Diritto per meglio compiere e
coprire occupazioni, stragi e stupri. Per esportare la “pace” (meglio, la
pacificazione) al suono dei missili e delle bombe.
ESPRIMI CHIARO QUELLO CHE PENSI DEL RAPPORTO CON LA GUERRA E IL MILITARISMO A:

Unife – rettorato via Savonarola 9/11,
Tel o532 293111 – Fax 0532 293031
Giurisprudenza
Facoltà di Giurisprudenza – Corso Ercole I° d’Este n. 37
Tel. 0532.455651 – Fax 0532.200188
segreteria.giurisprudenza@unife.it
Copma Scrl
Centralino Impresa Multiservizi
Via Veneziani Vittore 32 – 44100 Ferrara (FE)
Tel: 0532 970601
Fuori la guerra dall’università!
GUERRA
MILITARISMO
ALCUNI NEMICI DELLA GUERRA E DEL MILITARISMO.

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